Open Calabria
  • Home
  • Chi siamo
  • Argomenti
    • Innovazione e Ricerca
    • Comuni ed Enti Locali
    • Conti Economici Regionali
    • Lavoro e Occupazione
    • Società e Demografia
    • Istituzioni
    • Istruzione e Formazione
    • Settori produttivi
    • Internazionalizzazione
    • Finanza
  • COVID-19
  • Mezzogiorno
  • Rivista
  • Notizie
  • Contattaci
    • Sostienici
No Result
View All Result
Open Calabria
  • Home
  • Chi siamo
  • Argomenti
    • Innovazione e Ricerca
    • Comuni ed Enti Locali
    • Conti Economici Regionali
    • Lavoro e Occupazione
    • Società e Demografia
    • Istituzioni
    • Istruzione e Formazione
    • Settori produttivi
    • Internazionalizzazione
    • Finanza
  • COVID-19
  • Mezzogiorno
  • Rivista
  • Notizie
  • Contattaci
    • Sostienici
No Result
View All Result
Open Calabria
No Result
View All Result

Perché il ritardo del Sud dipende anche dalla geografia

by Vittorio Daniele
21/11/2017
in Ambiente e Territorio, Conti Economici Regionali, Istituzioni, Mezzogiorno
A A
Perché il ritardo del Sud dipende anche dalla geografia

La periferia d’Europa. Periodicamente, anche per ragioni politiche o elettorali, il pluridecennale dibattito sulle cause del divario Nord-Sud riprende vigore. C’è chi sostiene che il ritardo del Mezzogiorno dipenda, principalmente, da scelte erronee della politica nazionale. Altri lo attribuiscono alle classi dirigenti meridionali. Si argomenta che le radici dell’arretratezza affondino nella storia più o meno remota del Sud. Riaffiora, talvolta, l’idea che vi siano “due Italie” culturalmente e antropologicamente differenti. Pur nella loro diversità, queste argomentazioni guardano tutte al Mezzogiorno come a un caso unico di ritardo economico. Ma è davvero così?

In realtà, comunque la si guardi, la geografia economica è caratterizzata da squilibri e ineguaglianze. A livello globale ci sono paesi ricchi e altri poveri; a livello nazionale, regioni più sviluppate di altre; a livello locale, aree prospere e aree depresse. La disuguaglianza è un aspetto caratteristico della geografia economica, qualunque sia la scala di osservazione. Divari regionali più o meno ampi esistono in tutti i paesi europei. In Spagna, la differenza nel reddito pro capite tra i Paesi Baschi e l’Estremadura è comparabile a quella tra Lombardia e Campania. Nelle regioni britanniche del Galles Occidentale e Cornovaglia il reddito per abitante è analogo a quello della Basilicata. Si potrebbe continuare citando altri casi. La peculiarità del caso italiano è che il Mezzogiorno rappresenta una parte molto ampia del territorio nazionale. Nelle regioni meno sviluppate (Calabria, Campania, Basilicata, Puglia e Sicilia) vive quasi un terzo della popolazione italiana.

Le regioni europee in ritardo di sviluppo hanno caratteristiche, istituzioni e storie diverse. Ma hanno almeno un aspetto in comune: sono tutte periferiche. Sono, cioè, geograficamente distanti dai “centri economici”, dalle aree più sviluppate e densamente popolate d’Europa. Queste si trovano in un’ampia regione che ingloba Londra e si snoda nel centro-Europa fino a includere il Nord Italia. Man mano che ci si allontana da questo centro economico, i livelli di sviluppo – con poche eccezioni, tra cui le regioni scandinave, ricche ma scarsamente popolate – tendono a diminuire. Il Mezzogiorno fa parte della periferia geografica ed economica dell’Unione, che comprende parte della Spagna, il Portogallo, la Grecia e i paesi dell’Est Europa. Insieme ad altri fattori, la perifericità geografica, a lungo aggravata da deficit infrastrutturali, ha fortemente condizionato lo sviluppo del Mezzogiorno.

Nota: il colore più scuro indica un maggiore livello di sviluppo. Anno 2014. Fonte: elaborazione su dati Cambridge Econometrics

Perché la geografia conta. La localizzazione industriale dipende da molte variabili. Una di queste è la distanza dai mercati di sbocco. Le imprese tendono, infatti, a localizzarsi e a concentrarsi in prossimità dei mercati più ampi, cioè con maggiore popolazione e più ricchi. In un processo che si autoalimenta, la concentrazione delle imprese in un’area tende ad attrarre lavoratori e altre imprese, polarizzando così la geografia economica. La vicinanza ai mercati era particolarmente importante in passato, quando i costi del trasporto erano elevati. Lo è meno oggi. L’abbattimento dei costi del trasporto ha reso conveniente, infatti, produrre in paesi con bassi salari e bassa tassazione, come Bangladesh, Cina o Romania, e vendere poi i prodotti in qualsiasi parte del mondo. Il declino dei costi del trasporto ha allentato il vincolo tra localizzazione produttiva e mercati, ma non lo ha eliminato del tutto. La concentrazione delle attività economiche nelle regioni con maggiore mercato potenziale rimane ancora elevata.

L’Italia è una penisola lunga 1200 km. Il Mezzogiorno, distante dai grandi e ricchi mercati del Settentrione e d’Europa, con infrastrutture carenti e senza vantaggi significativi per la localizzazione industriale, fu in passato, e rimane tutt’ora, un’area economicamente marginale.  La geografia non fu l’unica causa del ritardo meridionale, ma il suo ruolo è sempre stato trascurato. Per avere un’idea di quanto la geografia economica conti ci si chieda: perché le regioni più sviluppate d’Europa sono, tra loro, contigue e quasi tutte concentrate, mentre quelle meno sviluppate tipicamente periferiche? Ci si domandi poi per assurdo (ma solo apparentemente): il Mezzogiorno sarebbe così arretrato se fosse stato più vicino alle aree più sviluppate, ai grandi mercati e se avesse avuto infrastrutture efficienti?

Qualche anno fa, la Banca Mondiale pubblicò un importante volume (Reshaping Economic Geography), in cui, con centinaia di esempi, si mostrava come la distanza dai mercati e la concentrazione geografica delle imprese e della popolazione determinassero squilibri e ineguaglianze tra nazioni e regioni: squilibri inevitabili, ma non irriducibili. Per ridurli si proponeva di integrare economicamente le aree meno sviluppate attraverso interventi di tre tipi. Primo: garantendo un sistema istituzionale efficiente e omogeneo in tutto il paese – burocrazia, giustizia, fisco, istruzione e altri servizi fondamentali. Secondo: realizzando infrastrutture in grado di abbattere il costo della distanza, con connessioni rapide ed efficienti per persone e merci. Terzo: ove necessario, offrendo vantaggi economici e fiscali per favorire la localizzazione industriale. Indicazioni di politica economica che non è difficile considerare con riferimento al caso italiano.


Per approfondimenti

Daniele Vittorio, Malanima Paolo, Ostuni Nicola, Geography, market potential and industrialization in Italy 1871–2001, Papers in Regional Science, 2016, DOI: 10.1111/pirs.12275

Krugman Paul., Geografia e commercio internazionale, Garzanti, Milano, 1995

World Bank, Reshaping Economic Geography. World Development Report 2009. World Bank, Washington DC, 2009

Vittorio Daniele

Vittorio Daniele

Vittorio Daniele è stato Professore ordinario di Politica Economica presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro. La sua attività di ricerca ha riguardato, principalmente, i divari regionali in Italia in prospettiva storica e l'economia dello sviluppo. Oltre a numerosi articoli ha pubblicato i volumi: La crescita delle nazioni. Fatti e teorie, Rubbettino, 2008; Il divario Nord-Sud in Italia 1861-2011 (con Paolo Malanima), Rubbettino, 2011; Il Paese diviso. Nord e Sud nella storia d'Italia, Rubbettino, 2019 (il volume ha ricevuto il Premio Sele d'Oro Mezzogiorno 2020).

Related Posts

Il welfare che fiorisce nei territori: la scommessa di Polis

Il welfare che fiorisce nei territori: la scommessa di Polis

by Angelo Palmieri
13/06/2025

Il welfare che fiorisce nei territori: la scommessa di Polis Angelo Palmieri¹ – Gianfranco Piombaroli² ¹ Sociologo ² Presidente Cooperativa...

Calabria, una regione che arretra: trent’anni di sfide tra crescita, lavoro e spopolamento

Calabria, una regione che arretra: trent’anni di sfide tra crescita, lavoro e spopolamento

by Francesco Aiello
08/06/2025

Questa nota analizza l’evoluzione demografica ed economica della Calabria tra il 1995 e il 2023, confrontandola con le traiettorie del...

Mercato del lavoro in Calabria (1995–2024): dinamiche, divergenze e fragilità strutturali

Mercato del lavoro in Calabria (1995–2024): dinamiche, divergenze e fragilità strutturali

by Francesco Aiello
01/06/2025

Osservare le dinamiche del mercato del lavoro è come comprendere l’evoluzione di un sistema economico. Analizzare la forza lavoro, chi...

Rende verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

Rende verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

by Redazione
15/05/2025

Rende al voto. In vista delle elezioni comunali del 2025, è utile presentare alcuni dati sull’evoluzione della qualità amministrativa di...

Lamezia Terme verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

Lamezia Terme verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

by Redazione
14/05/2025

In vista delle elezioni comunali del 2025, questa nota fornisce alcuni dati sull’evoluzione della qualità amministrativa di Lamezia Terme nel...

Regional Economy

I più letti del mese

  • Mercato del lavoro in Calabria (1995–2024): dinamiche, divergenze e fragilità strutturali

    Mercato del lavoro in Calabria (1995–2024): dinamiche, divergenze e fragilità strutturali

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Genetica, intelligenza e il divario Nord-Sud

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Calabria, una regione che arretra: trent’anni di sfide tra crescita, lavoro e spopolamento

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Il Paese diviso. Nord e Sud nella storia d’Italia

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Il Sud si svuota, il Nord resiste: le due Italie della crisi demografica

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Gli ultimi articoli

Il welfare che fiorisce nei territori: la scommessa di Polis

Il welfare che fiorisce nei territori: la scommessa di Polis

13/06/2025
Calabria, una regione che arretra: trent’anni di sfide tra crescita, lavoro e spopolamento

Calabria, una regione che arretra: trent’anni di sfide tra crescita, lavoro e spopolamento

08/06/2025
Mercato del lavoro in Calabria (1995–2024): dinamiche, divergenze e fragilità strutturali

Mercato del lavoro in Calabria (1995–2024): dinamiche, divergenze e fragilità strutturali

01/06/2025
Rende verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

Rende verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

15/05/2025
Lamezia Terme verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

Lamezia Terme verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

14/05/2025

Seguici

  • 1.4k Followers
  • 378 Followers

Iscriviti alla Newsletter

Partner

[smartslider3 slider=2]

Sostienici

OpenCalabria - Associazione di promozione sociale con finalità scientifiche e divulgative

No Result
View All Result
  • Home
  • Chi siamo
  • Argomenti
    • Innovazione e Ricerca
    • Comuni ed Enti Locali
    • Conti Economici Regionali
    • Lavoro e Occupazione
    • Società e Demografia
    • Istituzioni
    • Istruzione e Formazione
    • Settori produttivi
    • Internazionalizzazione
    • Finanza
  • COVID-19
  • Mezzogiorno
  • Rivista
  • Notizie
  • Contattaci
    • Sostienici

OpenCalabria - Associazione di promozione sociale con finalità scientifiche e divulgative