Open Calabria
  • Home
  • Chi siamo
  • Argomenti
    • Innovazione e Ricerca
    • Comuni ed Enti Locali
    • Conti Economici Regionali
    • Lavoro e Occupazione
    • Società e Demografia
    • Istituzioni
    • Istruzione e Formazione
    • Settori produttivi
    • Internazionalizzazione
    • Finanza
  • COVID-19
  • Mezzogiorno
  • Rivista
  • Notizie
  • Contattaci
    • Sostienici
No Result
View All Result
Open Calabria
  • Home
  • Chi siamo
  • Argomenti
    • Innovazione e Ricerca
    • Comuni ed Enti Locali
    • Conti Economici Regionali
    • Lavoro e Occupazione
    • Società e Demografia
    • Istituzioni
    • Istruzione e Formazione
    • Settori produttivi
    • Internazionalizzazione
    • Finanza
  • COVID-19
  • Mezzogiorno
  • Rivista
  • Notizie
  • Contattaci
    • Sostienici
No Result
View All Result
Open Calabria
No Result
View All Result

I comuni italiani: un’analisi di efficienza

by Graziella Bonanno
27/09/2016
in Comuni ed Enti Locali, Istituzioni
A A

Perché è importante studiare l’efficienza dei comuni italiani (*) Per gli studiosi, i politici e soprattutto per gli amministratori pubblici risulta essere di fondamentale importanza avere una misura di performance dell’offerta dei servizi pubblici. Ciò consentirebbe di capire dove e come intervenire per rendere più efficiente l’allocazione delle risorse e migliorare la qualità e la quantità dei servizi pubblici essenziali. La profittabilità, specifica del settore privato, è sostituita dalle nozioni di efficienza, efficacia e ottimale allocazione delle risorse con l’obiettivo di massimizzare la disponibilità di servizi a favore dei cittadini (Eichler et al. 2004; Golany e Tamir 1995; Tietenberg e Lewis 2000). In tale contesto, il concetto di efficienza potrebbe anche riferirsi al punto di minimo del consumo di risorse (Fox 2002). L’efficienza nel settore pubblico è un argomento di ricerca riconducibile a due filoni della letteratura economica. Alcuni contributi si concentrano sull’efficienza nei singoli servizi forniti, altri studiano l’efficienza dei governi locali. Fanno parte del primo gruppo i lavori che si occupano del trasporto pubblico (Brons et al. 2005), della raccolta dei rifiuti (Worthington e Dollery 2001), dell’acqua (Byrnes et al. 2010), della sanità (Nguyen e Coelli 2009; Prior 2006). L’efficienza dei governi locali è, invece, analizzata da Afonso e Fernandes (2008), De Borger e Kerstens (1996), De Borger et al. (1994) e Lo Storto (2013). Alcune applicazioni empiriche propongono analisi dei governi locali europei, per esempio, del Belgio (De Borger e Kerstens 1996; De Borger et al. 1994; Geyes e Moesen 2009), della Germania (Kalb et al. 2012), della Spagna (Balaguer-Coll e Prior 2009; Benito et al. 2010; Prieto e Zofio 2001).

Questo contributo si colloca nel secondo filone della letteratura e focalizza l’attenzione sui comuni italiani. L’argomento è di interesse per diversi motivi. In primo luogo, non ci sono recenti analisi empiriche su questo tema su scala nazionale. Alcuni studi conducono un’analisi su una specifica regione (Agasisti et al. 2015; Boetti et al. 2012), oppure a livello provinciale (Lo Storto 2013). In secondo luogo, in Italia il processo di spending review ha interessato tutte le istituzioni locali, in particolare i comuni, per i quali in un periodo di recessione e di austerità, la parola chiave è proprio “efficienza”. Infine, un’analisi di questo tipo appare particolarmente utile anche in considerazione della recente riforma dei governi locali. La riforma del Titolo V della Costituzione Italiana (Legge costituzionale n. 3/2001) ha introdotto sostanziali innovazioni, segnando il passaggio da un sistema centralizzato ad un sistema multipolare. Per esempio, molte funzioni legislative ed amministrative sono state conferite, in linea di principio, ai livelli più bassi di organi pubblici, ovvero regioni e comuni (Marchetti 2010). Non solo, altre recenti riforme tendono ad aumentare l’autonomia fiscale dei livelli più bassi di governo, dalle regioni ai comuni (Boetti et al. 2012).

Dati e variabili: un’analisi empirica Il campione di dati utilizzati per l’analisi empirica è costituito da 1879 osservazioni riferite al 2010 ed è stato estratto dall’Atlante dei Comuni messo a disposizione dall’Istituto Nazionale di Statistica, ISTAT, e dall’Istituto SOSE (Soluzioni per il Sistema Economico SpA). Il metodo utilizzato per misurare l’efficienza dei comuni italiani è l’approccio delle frontiere stocastiche, attraverso il quale si stima simultaneamente una frontiera (di costo in questo caso) e un’equazione di inefficienza. Tale procedura consente di studiare l’effetto di alcuni fattori direttamente sulla distanza dalla frontiera (Battese e Coelli 1995) (i dettagli metodologici sono riportati in Appendice).

Identificare e misurare in maniera precisa i servizi offerti dai comuni è un obiettivo ambizioso, nonché importante. Nelle analisi empiriche presenti nella letteratura alcune misure di output sono relative ai servizi essenziali offerti, quali, per esempio, l’istruzione primaria, i trasporti pubblici e la gestione dei rifiuti. La scelta delle variabili da includere come output nella frontiera di costo è anche in parte guidata dalla disponibilità dei dati. Inoltre, una questione altrettanto rilevante è di considerare variabili che sono uguali per molti comuni (Destefanis and Pavone 1999). Per esempio, se si vuole introdurre un indicatore dei servizi sanitari, utilizzare una variabile legata agli ospedali potrebbe portare a problemi di distorsione di selezione del campione, dato che meno del 10% dei comuni italiani ha almeno un ospedale (Atlante dei Comuni ISTAT). Lo stesso si potrebbe verificare se si utilizzassero misure di attrazione turistica presenti sui territori comunali (si pensi ai musei e/o ai monumenti storici). Si consideri, infine, che è necessario utilizzare misure di output fisiche e non dati di spesa in valore, altrimenti si catturerebbe l’esistenza di relazioni  contabili tra le risorse impiegate e i servizi offerti.

Alla luce di queste considerazioni, si stima una frontiera di costo in cui: (i) la variabile dipendente è rappresentata dalle uscire totali del comune; (ii) i 4 output sono: gli alunni iscritti nelle scuole primarie; il numero di chilometri percorsi da trasporti pubblici; la quantità di rifiuti in raccolta differenziata; una proxy di polizia locale, misurata come la percentuale del tempo di lavoro che i dipendenti dei comuni dedicano al servizio di polizia (inserita come misura di servizi amministrativi e di sicurezza). I fattori inclusi nell’equazione di inefficienza sono due: una variabile binaria che consente di catturare la differenza nei livelli di efficienza tra i comuni con una popolazione superiore a 15,000 abitanti e quelli con meno di 15,000 abitanti e la superficie di aree verdi all’interno di ciascun comune. La scelta di introdurre questa variabile “fisica” tra le esplicative dell’efficienza risiede nell’intenzione di tener conto di una misura di non urbanizzazione e dell’effetto che essa può avere sui livelli di efficienza di costo dei comuni. Nella tabella 1 sono riportate alcune informazioni descrittive del campione di comuni utilizzato nelle stime.

Tabella 1. Descrizione del campione Nota: Le Isole maggiori sono escluse dall’analisi. Fonte: elaborazioni su dati ISTAT e SOSE.
Tabella 1. Descrizione del campione
Nota: Le Isole maggiori sono escluse dall’analisi.
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT e SOSE.

Risultati ed implicazioni Esiste una forte eterogeneità fra i comuni italiani. E una eterogeneità molto spinta è presente anche all’interno di ciascuna regione. Nella tabella A1 presente nella nota metodologica in Appendice sono riportate le stime della frontiera di costo e dell’equazione di inefficienza. I risultati dimostrano che vi è la presenza di inefficienza nel campione dei comuni analizzato. Le sensibilità dei costi rispetto agli output utilizzati nella stima della frontiera di costo sono tutte positive ed ampiamente significative come ci si aspettava, dato che ad una maggiore quantità di servizi corrisponde un livello più alto di costi.

Passando ad esaminare i fattori che influenzano l’inefficienza, i risultati evidenziano che i comuni con più di 15,000 abitanti sono meno performanti rispetto a quelli più piccoli. Anche l’estensione delle aree verdi influisce sull’efficienza in senso negativo, ossia una maggiore superficie di aree verdi conduce a livelli di inefficienza più alti.

Ponendo l’attenzione sull’aspetto principale del saggio, la tabella 2 riporta le stime dei livelli di efficienza di costo (CE) per i 20 comuni più efficienti e per i 20 comuni più inefficienti.

Tabella 2. I livelli di efficienza di costo dei comuni italiani nel 2010. Ranking per area geografica Nota: NO = Nord-Ovest; NE = Nord-Est.
Tabella 2. I livelli di efficienza di costo dei comuni italiani nel 2010.
Ranking per area geografica
Nota: NO = Nord-Ovest; NE = Nord-Est.

Il Sud è presente una sola volta nella parte destra della tabella (quella dei comuni più “inefficienti”) e tre volte nella parte dei più efficienti. Tuttavia, la tabella è dominata dai comuni del Nord (15 comuni più efficienti, di cui 9 del Nord-Est, 6 del Nord-Ovest; 14 comuni più inefficienti, di cui 9 del Nord-Est, 5 del Nord-Ovest). In particolare, il Veneto è la regione che ha 8 (su 9 del Nord-Est) comuni fra i più efficienti e 3 tra i più inefficienti, a dimostrazione della forte eterogeneità all’interno della stessa area geografica. Analizzando le performance dei comuni calabresi (tabella 3 e figura 1a), si può vedere che, anche in questo caso, esistono marcate differenze all’interno di ciascuna provincia. In particolare, nella tabella 4 si riportano i livelli di efficienza di costo per ciascuno dei 78 comuni calabresi inclusi nell’analisi empirica, distinguendo per le 5 province.

Figura 1. Livelli di efficienza di costo dei comuni italiani (2010)
Figura 1. Livelli di efficienza di costo dei comuni calabrei e veneti (2010)

Cosenza è quella più numerosa (in termini di comuni analizzati), seguita da Catanzaro, Reggio di Calabria, Crotone e Vibo Valentia. Dalla tabella emerge che i capoluoghi di provincia (solo per 4 province, il comune di Vibo Valentia non è incluso nel campione), ovvero i centri più grandi, sono poco efficienti e che i comuni con più alti livelli di efficienza non sono quelli conosciuti come le mete turistiche della Calabria. Per esempio, nella provincia cosentina, Roseto Capo Spulico, Sangineto e San Nicola Arcella registrano un livello di efficienza ben al di sotto della soglia di 0.80 (come invece succede per i comuni evidenziati in azzurro), ossia 0.613, 0.381 e 0.556, rispettivamente. Per la provincia di Catanzaro, la famosa località di Soverato raggiunge un livello di efficienza di costo pari a 0.681, mentre in provincia di Crotone, la meta del turismo estivo, ossia Isola di Capo Rizzuto, registra un livello di efficienza pari solo al 56.1%.[1] Questo risultato potrebbe essere interpretato nella direzione secondo cui una maggiore quantità di turisti comporterebbe la fornitura di servizi aggiuntivi e che il ritorno economico per le amministrazioni comunali non è tale da compensare i costi sostenuti per garantire un adeguato livello di tali servizi. Nella figura 1 si è scelto di mettere a confronto la Calabria (mappa A) e il Veneto (mappa B) sia perché quest’ultima regione attira l’attenzione per l’elevata differenziazione dei risultati per comune (tabella 2) sia perché può rappresentare un buon termine di confronto con la Calabria, che è da sempre collocata in coda nelle classifiche di performance delle regioni italiane.

Tabella 3. L’efficienza dei comuni calabresi
Tabella 3. L’efficienza dei comuni calabresi

Al fine di evidenziare la portata di un’analisi di efficienza a livello comunale, una nota SVIMEZ del 2016 considera l’indice di efficienza denominato Institutional Quality Index (IQI) per il 2004 e il 2012. L’indice raccoglie 24 parametri riferiti a cinque ambiti (partecipazione dei cittadini, efficacia dell’azione di governo, qualità della regolamentazione, certezza del diritto, corruzione) ed è costruito sulla base di un altro indice, il World Governance Indicator (WGI), della Banca Mondiale. L’analisi della SVIMEZ è condotta a livello aggregato per regioni e province. Anche se alcuni risultati della SVIMEZ sono simili a quelli presentati in questo contributo (ossia quelli riferiti alla Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto), altri sono diversi, come, per esempio, quelli relativi alla Calabria e alle province calabresi.

Evidentemente, i risultati aggregati, nascondono la forte eterogeneità presente sul territorio italiano e, quindi, richiedono maggiori cautele interpretative. Ciò è rafforzato dai risultati ottenuti in questo saggio, in cui si ricava una media nazionale dell’efficienza di costo (pari a 0.67), che è di poco inferiore al valore medio (0.69) dei comuni calabresi. Tuttavia, la forte eterogeneità dei risultati che è emersa per i singoli comuni, rende poco informativo il confronto dei valori medi. E’ anche opportuno affermare che i risultati non sono generalizzabili, poiché l’efficienza è un concetto relativo anche nel senso che vale per un insieme di variabili/unità osservate. In tale prospettiva, la posizione dei grandi comuni è condizionata dal fatto che si è tenuto conto solo di alcuni servizi offerti, mentre altri sono esclusi dallo studio. Nell’analisi, per esempio, non si fa riferimento ai servizi offerti dai grandi centri urbani legati al turismo, ai beni culturali, al funzionamento della burocrazia e delle istituzioni, alla rete ospedaliera, ai trasporti e alla logistica. Tuttavia, considerando questi servizi, il campione analizzato sarebbe stato talmente limitato da ottenere risultati non estendibili ad un insieme rappresentativo di comuni italiani.

(*) al presente articolo è stato assegnato il primo posto al Premio Open Calabria

[1] Alcune note località turistiche (ad esempio, Pizzo e Tropea in provincia di Vibo Valentia) non sono incluse nel campione per mancanza di dati

Riferimenti bibliografici

Afonso A. – Fernandes S. (2008) “Assessing and Explaining the Relative Efficiency of Local Government”, The Journal of Socio-Economics, 37:1946–1979

Agasisti T. – Del Bianco A. – Griffini M. (2015) “The Public Sector Fiscal Efficiency in Italy: The Case of Lombardy Municipalities in the Provision of the Essential Public Services”, Società Italiana di Economia Pubblica

Balaguer-Coll M.T. – Prior D. (2009) “Short- and Long-Term Evaluation of Efficiency and Quality. An Application to Spanish Municipalities”, Applied Economics, 41(23):2991–3002

Battese G.E. – Coelli T.J. (1995) “A Model for Technical Inefficiency Effects in a Stochastic Frontier Production Function for Panel Data”, Empirical Economics, 20: 325–332

Benito B. – Bastida F. – Garcia J.A. (2010) “Explaining Differences in Efficiency: an Application to Spanish Municipalities”, Applied Economics, 42(4):515–528

Boetti L. – Piacenza M. – Turati G. (2012) “Decentralization and Local Governments’ Performance: How does Fiscal Autonomy Affect Spending Efficiency?”, FinanzArchiv: Public Finance Analysis, 68(3): 269–302

Brons M. – Nijkamp P. – Pels E. – Rietveld P. (2005) “Efficiency of Urban Public Transit: A Meta Analysis”, Transportation, 32:1–21

Byrnes J. – Crase L. – Dollery B. – Villano R. (2010) “The Relative Economic Efficiency of Urban Water Utilities in Regional New South Wales and Victoria”, Resource and Energy Economics, 32:439-455

Destefanis S., Pavone A. (1999) “Servizi istituzionali e servizi a carattere produttivo. Un’analisi dell’efficienza delle amministrazioni comunali italiane”, Atti della 39ª Riunione Scientifica SIS, Napoli

De Borger B. – Kerstens K. (1996) “Cost Efficiency of Belgian Local Governments: A Comparative Analysis of FDH, DEA and Econometric Approaches”, Regional Science and Urban Economics, 2:145–170

De Borger B. – Kerstens K. – Moesen W. – Vanneste J. (1994) “Explaining Differences in Productive Efficiency: An Application to Belgian Municipalities”, Public Choice, 80:339–358

Eichler H.G. – Kong S.X. – Gerth W.C. – Mavros P. – Jonsson B. (2004) “Use of Cost-Effectiveness Analysis in Health-Care Resource Allocation Decision-Making: How are Cost-Effectiveness Thresholds Expected to Emerge?”, Value in health, 7(5):518–528

Fox K.J. (2002) Efficiency in the Public Sector, Springer Science+Business Media, New York

Geyes B. – Moesen W. (2009) “Measuring Local Government Technical (In)efficiency. An Application and Comparison of FDH, DEA, and Econometric Approaches”, Public Performance & Management Review, 32(4):499–513

Golany B. Tamir E. (1995) “Evaluating Efficiency-Effectiveness-Equality Trade-offs: A Data Envelopment Analysis Approach”, Management Science, 41(7):1172–1184

Kalb A. – Geys B. – Heinemann F. (2012) “Value for Money? German Local Government Efficiency in a Comparative Perspective”, Applied Economics, 44(2):201–218

Lo Storto C. (2013) “Evaluating Technical Efficiency of Italian Major Municipalities: A Data Envelopment Analysis Model”, Procedia – Social and Behavioral Sciences, 81:346–350

Lovell K.C.A. (2002) Efficiency in the Public Sector, chapter “Performance Assessment in the Public Sector”, 11–36

Marchetti G. (2010) “Italian Regions and Local Authorities within the Framework of a New Autonomist System”, Perspectives on Federalism, 2(1):E89–E121

Nguyen K.H. – Coelli T. (2009) “Quantifying the Effects of Modelling Choices on Hospital Efficiency Measures: A Meta-Regression Analysis”, Centre for Efficiency and Productivity Analysis, WP7

Prieto A.M. – Zofio J.L. (2001) “Evaluating Effectiveness in Public Provision of Infrastructure and Equipment: The Case of Spanish Municipalities”, Journal of Productivity Analysis, 15:41–58

Prior D. (2006) “Efficiency and Total Quality Management in Health Care Organizations: A Dynamic Frontier Approach”, Annals of Operations Research, 145(1):281–299

SVIMEZ (2016) Nota: “Sud, SVIMEZ: Qualità PA massima in Toscana, minima in Calabria”

Tietenberg T.H. – Lewis L. (2000) Environmental and natural resource economics, HarperCollins, New York

Worthington A.C. – Dollery B.E. (2001) “Masuring Efficiency in local Governement: An Analysis of New South Wales Municipalities’ Domestic Waste Management Function”, Policy Studies Journal, 29:232–250

file-page1

Graziella Bonanno

Graziella Bonanno

Professoressa Associata in Politica Economica presso il Dipartimento di Ingegneria dell'ambiente dell'Università della Calabria. E' stata Professoressa Associata in Politica Economica presso i Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell'Università di Salerno, Ricercatrice (RTDA) in Economia Politica presso il Dipartimento di Economia dell'Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli" e Assegnista di Ricerca in Economia Politica presso il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche "Bruno de Finetti" dell'Università di Trieste (Settembre 2017-Agosto 2018 e Novembre 2018-Febbraio 2019), in Economia Politica presso il Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale "Antonio Ruberti" dell'Università Sapienza di Roma (Settembre 2016-Agosto 2017), in Statistica presso l'Università della Calabria (Febbraio 2015-Agosto 2016 e Settembre-Novembre 2018), in Politica Economica (bando ARUE) presso l'Università della Calabria (Febbraio 2014-Luglio 2015). E' stata Visiting Research presso la Royal Docks Business Economics di Londra (Aprile-Novembre 2014) e presso l’Oviedo Efficiency Group (OEG), Spagna (Gennaio-Aprile 2016). Si occupa prevalentemente di analisi dell'efficienza e della produttività.

Related Posts

Il welfare che fiorisce nei territori: la scommessa di Polis

Il welfare che fiorisce nei territori: la scommessa di Polis

by Angelo Palmieri
13/06/2025

Il welfare che fiorisce nei territori: la scommessa di Polis Angelo Palmieri¹ – Gianfranco Piombaroli² ¹ Sociologo ² Presidente Cooperativa...

Rende verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

Rende verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

by Redazione
15/05/2025

Rende al voto. In vista delle elezioni comunali del 2025, è utile presentare alcuni dati sull’evoluzione della qualità amministrativa di...

Lamezia Terme verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

Lamezia Terme verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

by Redazione
14/05/2025

In vista delle elezioni comunali del 2025, questa nota fornisce alcuni dati sull’evoluzione della qualità amministrativa di Lamezia Terme nel...

La qualità delle amministrazioni locali in Italia e in Calabria dal 2001 al 2022

La qualità delle amministrazioni locali in Italia e in Calabria dal 2001 al 2022

by Redazione
14/05/2025

Qual è la qualità delle amministrazioni locali italiane e calabresi? Il MAQI (Municipal Administration Quality Index) ci consente di rispondere...

Verso le elezioni amministrative 2025: sindaci avvocati e laureati al Sud, imprenditori e diplomati al Nord

Verso le elezioni amministrative 2025: sindaci avvocati e laureati al Sud, imprenditori e diplomati al Nord

by Michele Mercuri
03/04/2025

A fine maggio 2025, molti calabresi saranno chiamati a rinnovare le amministrazioni di 19 comuni. I cittadini sceglieranno il loro...

Regional Economy

I più letti del mese

  • Calabria, una regione che arretra: trent’anni di sfide tra crescita, lavoro e spopolamento

    Calabria, una regione che arretra: trent’anni di sfide tra crescita, lavoro e spopolamento

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Genetica, intelligenza e il divario Nord-Sud

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Mercato del lavoro in Calabria (1995–2024): dinamiche, divergenze e fragilità strutturali

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Il Sud si svuota, il Nord resiste: le due Italie della crisi demografica

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Il welfare che fiorisce nei territori: la scommessa di Polis

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Gli ultimi articoli

Braccianti in catene: la Piana di Sibari tra sfruttamento e agromafia

Braccianti in catene: la Piana di Sibari tra sfruttamento e agromafia

23/06/2025
Un sistema più fragile nelle crisi e più fiacco nelle fasi di ripresa

Un sistema più fragile nelle crisi e più fiacco nelle fasi di ripresa

18/06/2025
Il welfare che fiorisce nei territori: la scommessa di Polis

Il welfare che fiorisce nei territori: la scommessa di Polis

13/06/2025
Calabria, una regione che arretra: trent’anni di sfide tra crescita, lavoro e spopolamento

Calabria, una regione che arretra: trent’anni di sfide tra crescita, lavoro e spopolamento

08/06/2025
Mercato del lavoro in Calabria (1995–2024): dinamiche, divergenze e fragilità strutturali

Mercato del lavoro in Calabria (1995–2024): dinamiche, divergenze e fragilità strutturali

01/06/2025

Seguici

  • 1.4k Followers
  • 378 Followers

Iscriviti alla Newsletter

Partner

[smartslider3 slider=2]

Sostienici

OpenCalabria - Associazione di promozione sociale con finalità scientifiche e divulgative

No Result
View All Result
  • Home
  • Chi siamo
  • Argomenti
    • Innovazione e Ricerca
    • Comuni ed Enti Locali
    • Conti Economici Regionali
    • Lavoro e Occupazione
    • Società e Demografia
    • Istituzioni
    • Istruzione e Formazione
    • Settori produttivi
    • Internazionalizzazione
    • Finanza
  • COVID-19
  • Mezzogiorno
  • Rivista
  • Notizie
  • Contattaci
    • Sostienici

OpenCalabria - Associazione di promozione sociale con finalità scientifiche e divulgative