Open Calabria
  • Home
  • Chi siamo
  • Argomenti
    • Innovazione e Ricerca
    • Comuni ed Enti Locali
    • Conti Economici Regionali
    • Lavoro e Occupazione
    • Società e Demografia
    • Istituzioni
    • Istruzione e Formazione
    • Settori produttivi
    • Internazionalizzazione
    • Finanza
  • COVID-19
  • Mezzogiorno
  • Rivista
  • Notizie
  • Contattaci
    • Sostienici
No Result
View All Result
Open Calabria
  • Home
  • Chi siamo
  • Argomenti
    • Innovazione e Ricerca
    • Comuni ed Enti Locali
    • Conti Economici Regionali
    • Lavoro e Occupazione
    • Società e Demografia
    • Istituzioni
    • Istruzione e Formazione
    • Settori produttivi
    • Internazionalizzazione
    • Finanza
  • COVID-19
  • Mezzogiorno
  • Rivista
  • Notizie
  • Contattaci
    • Sostienici
No Result
View All Result
Open Calabria
No Result
View All Result

I comuni italiani a distanza ravvicinata

by Francesco Aiello e Graziella Bonanno
07/03/2020
in Comuni ed Enti Locali
A A
I comuni italiani a distanza ravvicinata

I comuni italiani a distanza ravvicinata. In Italia ci sono 7900 comuni. Nonostante negli ultimi dieci anni siano diminuiti di circa 200 unità, sono ancora troppi. Troppi e troppo piccoli per sopravvivere e offrire servizi alla collettività. Sono anche vicini tra loro: in un numero elevato di casi, la distanza tra i centri abitati è irrisoria: 1,34 milioni di italiani vivono in micro comuni distanti tra loro meno di 2,5 chilometri. Dimensione e prossimità geografica sono due importanti elementi da considerare per affrontare in via conclusiva il radicatissimo municipalismo che caratterizza l’architettura istituzionale del nostro paese.

I dati. Le coppie di comuni analizzate in questa nota sono estratte dalle matrici delle distanze calcolate dall’ISTAT inserendo il filtro di una distanza massima di 2,5 km tra comuni appartenenti alla stessa provincia. Questa limitazione è puramente soggettiva e risponde all’esigenza di capire la frequenza dei comuni italiani “altamente vicini”: si tratta di coppie di comuni rispetto ai quali qualsiasi strategia di governo del territorio gode del beneficio di interessare aree geografiche ad elevata concentrazione spaziale dei centri urbani.

Comuni a distanza ravvicinata. L’analisi dei dati mostra che in Italia ci sono 522 coppie di comuni i cui centri abitati sono distanti al massimo 2,5 chilometri.[1] In 9 casi, questa distanza è inferiore ad un 1 chilometro.[2] Esistono, inoltre, ben 75 coppie di comuni distanti tra 1 e 1,5 chilometri. Su base regionale, la maggiore frequenza di comuni ad elevata prossimità si registra in Lombardia, con ben 211 casi (equivalenti al 40,4% del totale nazionale), seguita dal Piemonte (144 coppie, pari al 27,6%). In questa classifica, le altre regioni sono molto staccate dalle prime due. Infatti, in Trentino Alto Adige le coppie di comuni molto vicini sono 27, in Sardegna e in Campania sono 26 e in Calabria sono 21. All’estremo opposto, in Basilicata, Toscana e in Molise si ha solo 1 coppia, mentre in Emilia Romagna il caso ricorre due volte. L’Umbria è l’unica regione in cui questo fenomeno è assente (figura 1) (scarica l’elenco dei comuni).

Figura 1

Vicini e spopolati. Oltre a condividere la prossimità geografica, i singoli comuni che formano queste coppie sono legati da un ulteriore elemento: si tratta di comuni molto piccoli in termini di popolazione residente. Gli 824 comuni selezionati hanno una popolazione inferiore a 5000 abitanti (in totale, la popolazione di questi comuni è di 1,34 milioni di persone, corrispondenti a circa il 2,25% degli italiani). In quattro casi (Rosazza, Canosio, Marmora e Cervatto) i residenti sono meno di 100. Altri 22 comuni hanno una popolazione compresa tra 100 e 200 residenti.[3]  I comuni con meno di 500 residenti sono 132, quelli con una popolazione compresa tra 500 e 1000 abitanti sono 194. All’estremo opposto, in 46 comuni la popolazione è compresa tra 4000 e 4915, che è il valore massimo che si registra a Casnate con Bernate (figura 2).

Figura 2

La figura 3 mostra la distribuzione della popolazione dei singoli comuni e delle coppie di comuni vicini. Sebbene la distribuzione della popolazione delle coppie di comuni sia (ovviamente) traslata a destra, si nota che molte coppie sono formate da nano comuni e, quindi, la loro dimensione rimane molto piccola: la “coppia” di comuni Canosi – Marmora (Cuneo) ha 156 abitanti, in 14 casi la popolazione è compresa tra 200 e 500 abitanti e altre 51 coppie di comuni hanno una popolazione che varia tra 500 e 1000 residenti. L’esercizio di aggregazione interessa anche comuni relativamente più grandi: in 11 casi la popolazione finale della coppia è maggiore di 8000 abitanti (il massimo, 9401 abitanti, si osserva nel caso di Carvico e Villa d’Adda in provincia di Bergamo).

Figura 3

Sintesi. Questa nota presenta una mappatura del fenomeno della concentrazione spaziale dei comuni italiani, selezionando come caso-studio i centri abitati che sono molto vicini tra loro. I comuni selezionati sono 824 in cui vivono 1,34 milioni di italiani. Essi formano 522 coppie di comuni ad elevata prossimità geografica, ma numerosissimi sono anche i casi in cui ad essere estremamente vicini sono più di due comuni. Il fenomeno interessa tutto il paese, ma non in modo uniforme: in Lombardia e in Piemonte si concentra il 68% dei casi totali.

Questo esercizio indica che la vicinanza territoriale può essere considerata un’opportunità da cogliere in sede di adozione di nuovi modelli di governance del territorio. Infatti, nei casi rilevati non esiste l’onere di ridurre le distanze attraverso la creazione di nuove infrastrutture fisiche: i tempi di percorrenza da un luogo all’altro sono già molto bassi. È, quindi, indubbio l’interesse collettivo di promuovere le fusioni dei nano comuni che sono tra loro vicini. Qual è il senso di mantenere frastagliata l’organizzazione delle amministrazioni comunali, quando lo spazio relazionale tra due o più comunità fa leva sulla prossimità geografica e, quindi, anche su quella sociale, economica e culturale?


[1] Il metodo di misurazione della distanza utilizzato dall’ISTAT e il criterio di estrazione dei dati sbilancia l’analisi a favore dei casi in cui i centri abitati sono poco estesi e sono prossimi al confine amministrativo del comune. Pertanto, non sono rilevati i casi di prossimità tra i centri urbani di grande dimensione e che registrano una distanza dai confini amministrativi maggiore di 2,5 km. Non si rilevano anche i casi in cui i centri urbani e, quindi, il punto di rilevazione della distanza (la sede municipio) sono relativamente distanti dal confine amministrativo del comune. L’esercizio sottostima, chiaramente, la concentrazione spaziale dei comuni italiani.

[2] Si tratta delle seguenti coppie di comuni: Brognaturo-Spadola, Moggio-Cassina Valsassina, Salza Irpina-Sorbo Serpico, Caraffa del Bianco-Sant’Agata del Bianco, Muzzano-Graglia Piemonte, Torre Canavese-Bairo, Suello-Cesana Brianza, Cuveglio-Cuvio e Castelbellino-Monte Roberto.

[3] Tonengo, Piode, Germagno, Peglio, Castelletto Molina, Quaranti, Tadasuni, Averara, Sale San Giovanni, Oliva Gessi, Berzano di Tortona, Boroneddu, Volpeglino, Bidonì, Pila, Volpara, Bard, Massimeno, Olivola, Soddì, Collobiano e Mollia


 

Francesco Aiello

Francesco Aiello

Francesco Aiello è Professore Ordinario di Politica Economica presso il Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza "Giovanni Anania" dell’Università della Calabria. Attualmente insegna "Politica Economica" al corso di Laurea in Economia ed "Economia Internazionale" al corso di Laurea Magistrale in Economia e Commercio. La sua attività di ricerca è centrata sui temi della Ricerca e dell’Innovazione, twin transition, dei divari di sviluppo in Italia e in Europa, sull’analisi micro-econometrica dell’efficienza e della produttività e sulla valutazione dell’impatto delle politiche pubbliche. E’ autore di numerosi saggi scientifici pubblicati su riviste nazionali e internazionali. Accanto all’attività prettamente accademica, si interessa di economia locale e di attività di divulgazione economica. Nell’estate del 2015 ha fondato OpenCalabria.com, uno spazio dedicato ai temi di “Economia e Politica dello Sviluppo” della Calabria.

Graziella Bonanno

Graziella Bonanno

Professoressa Associata in Politica Economica presso il Dipartimento di Ingegneria dell'ambiente dell'Università della Calabria. E' stata Professoressa Associata in Politica Economica presso i Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell'Università di Salerno, Ricercatrice (RTDA) in Economia Politica presso il Dipartimento di Economia dell'Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli" e Assegnista di Ricerca in Economia Politica presso il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche "Bruno de Finetti" dell'Università di Trieste (Settembre 2017-Agosto 2018 e Novembre 2018-Febbraio 2019), in Economia Politica presso il Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale "Antonio Ruberti" dell'Università Sapienza di Roma (Settembre 2016-Agosto 2017), in Statistica presso l'Università della Calabria (Febbraio 2015-Agosto 2016 e Settembre-Novembre 2018), in Politica Economica (bando ARUE) presso l'Università della Calabria (Febbraio 2014-Luglio 2015). E' stata Visiting Research presso la Royal Docks Business Economics di Londra (Aprile-Novembre 2014) e presso l’Oviedo Efficiency Group (OEG), Spagna (Gennaio-Aprile 2016). Si occupa prevalentemente di analisi dell'efficienza e della produttività.

Related Posts

Rende verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

Rende verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

by Redazione
15/05/2025

Rende al voto. In vista delle elezioni comunali del 2025, è utile presentare alcuni dati sull’evoluzione della qualità amministrativa di...

Lamezia Terme verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

Lamezia Terme verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

by Redazione
14/05/2025

In vista delle elezioni comunali del 2025, questa nota fornisce alcuni dati sull’evoluzione della qualità amministrativa di Lamezia Terme nel...

La qualità delle amministrazioni locali in Italia e in Calabria dal 2001 al 2022

La qualità delle amministrazioni locali in Italia e in Calabria dal 2001 al 2022

by Redazione
14/05/2025

Qual è la qualità delle amministrazioni locali italiane e calabresi? Il MAQI (Municipal Administration Quality Index) ci consente di rispondere...

Verso le elezioni amministrative 2025: sindaci avvocati e laureati al Sud, imprenditori e diplomati al Nord

Verso le elezioni amministrative 2025: sindaci avvocati e laureati al Sud, imprenditori e diplomati al Nord

by Michele Mercuri
03/04/2025

A fine maggio 2025, molti calabresi saranno chiamati a rinnovare le amministrazioni di 19 comuni. I cittadini sceglieranno il loro...

Verso le elezioni 2025 in Calabria: cosa dicono i dati sulla qualità delle amministrazioni comunali

Verso le elezioni 2025 in Calabria: cosa dicono i dati sulla qualità delle amministrazioni comunali

by Francesco Aiello
27/03/2025

A fine maggio 2205 ,19 comuni calabresi saranno chiamati a rinnovare le proprie amministrazioni locali, in un voto che inciderà...

Regional Economy

I più letti del mese

  • Demografia e scolarità in Italia e in Calabria. Passato e futuro

    Genetica, intelligenza e il divario Nord-Sud

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Il welfare che fiorisce nei territori: la scommessa di Polis

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Il Sud si svuota, il Nord resiste: le due Italie della crisi demografica

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Mercato del lavoro in Calabria (1995–2024): dinamiche, divergenze e fragilità strutturali

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Un sistema più fragile nelle crisi e più fiacco nelle fasi di ripresa

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Gli ultimi articoli

Braccianti in catene: la Piana di Sibari tra sfruttamento e agromafia

Braccianti in catene: la Piana di Sibari tra sfruttamento e agromafia

23/06/2025
Un sistema più fragile nelle crisi e più fiacco nelle fasi di ripresa

Un sistema più fragile nelle crisi e più fiacco nelle fasi di ripresa

18/06/2025
Il welfare che fiorisce nei territori: la scommessa di Polis

Il welfare che fiorisce nei territori: la scommessa di Polis

13/06/2025
Calabria, una regione che arretra: trent’anni di sfide tra crescita, lavoro e spopolamento

Calabria, una regione che arretra: trent’anni di sfide tra crescita, lavoro e spopolamento

08/06/2025
Mercato del lavoro in Calabria (1995–2024): dinamiche, divergenze e fragilità strutturali

Mercato del lavoro in Calabria (1995–2024): dinamiche, divergenze e fragilità strutturali

01/06/2025

Seguici

  • 1.4k Followers
  • 378 Followers

Iscriviti alla Newsletter

Partner

[smartslider3 slider=2]

Sostienici

OpenCalabria - Associazione di promozione sociale con finalità scientifiche e divulgative

No Result
View All Result
  • Home
  • Chi siamo
  • Argomenti
    • Innovazione e Ricerca
    • Comuni ed Enti Locali
    • Conti Economici Regionali
    • Lavoro e Occupazione
    • Società e Demografia
    • Istituzioni
    • Istruzione e Formazione
    • Settori produttivi
    • Internazionalizzazione
    • Finanza
  • COVID-19
  • Mezzogiorno
  • Rivista
  • Notizie
  • Contattaci
    • Sostienici

OpenCalabria - Associazione di promozione sociale con finalità scientifiche e divulgative