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Famiglie con reddito di cittadinanza: frequenza alta non solo a Sud

La mappa della povertà nei comuni italiani

by Francesco Aiello e Graziella Bonanno
21/11/2022
in Comuni ed Enti Locali, Istituzioni, Lavoro e Occupazione
A A
Famiglie con reddito di cittadinanza: frequenza alta non solo a Sud

Questa nota presenta la distribuzione spaziale dei nuclei familiari che hanno ricevuto il reddito di cittadinanza nel 2021. L’elemento di novità è di utilizzare dati a livello comunale, con il risultato di ottenere una rappresentazione più granulare della “geografia” del sussidio. L’approfondimento riguarda la differenziazione tra comuni della quota dei nuclei percettori rispetto al totale delle famiglie residenti. Questa quota è interpretabile come una misura dell’intensità di utilizzo dello strumento. Sebbene l’analisi sia descrittiva, l’obiettivo è di fornire informazioni aggiuntive sulle differenze territoriali del reddito di cittadinanza – al livello più dettagliato ora possibile, ossia quello comunale – e, quindi, di contribuire a valutare le implicazioni che si avrebbero in caso di una sua modifica (parziale o radicale)

Sintesi Nel 2021, le famiglie beneficiare del RdC sono il 6,2% delle famiglie italiane (11,75% nel Mezzogiorno e circa il 4% nel centro-nord). Nel 50% dei comuni italiani la percentuale di nuclei percettori del RdC è superiore al 4.1%. Rilevanti sono le differenze Nord-Sud: la metà dei comuni meridionali ha almeno il 10.5% di famiglie con RdC. In 1462 comuni italiani, i nuclei percettori sono almeno il 10% delle famiglie totali. Tra questi, 1325 sono comuni meridionali. In 84 comuni del mezzogiorno d’Italia, una famiglia su quattro beneficia del sussidio. In 3 comuni del mezzogiorno una famiglia su due riceve il RdC. Tuttavia, il peso dei percettori riflette anche la presenza di povertà nelle grandi città del paese: a Torino le famiglie con RdC sono il 10% del totale, a Roma il 7.6%, a Milano e Genova il 6,9%, a Bologna e Firenze il 4.1%.

I dati nazionali

In Italia, nei primi nove mesi del 2022 i nuclei familiari che hanno ricevuto il RdC sono 1,49 milioni, interessando 3,4 milioni di persone. Il 2021 rappresenta l’anno di maggiore utilizzo del sostegno al reddito, con 1,6 milioni di nuclei percettori e 3,76 milioni di persone coinvolte, mobilitando 8,38 miliardi di euro. Altamente concentrata è la distribuzione del RdC per area geografica: nel 2022 il 63% dei nuclei percettori è residente nel Mezzogiorno d’Italia (60% nel 2021), il 21% a Nord e il 16% nel Centro. I dati del sussidio del 2019 e del 2020 riproducono la stessa ripartizione geografica.

Il RdC nei comuni italiani: i valori medi

Al fine di ottenere la frequenza di utilizzo del RdC nelle diverse aree del paese si utilizzano i dati 2021 dei nuclei familiari percettori di RdC (fonte INPS) e il numero totale di famiglie residenti in ciascun comune italiano (fonte ISTAT). In Italia, le famiglie beneficiare del RdC sono il 6,2% delle famiglie totali (tabella 1). ll ricorso al RdC è relativamente ampio a Sud, dove ne beneficia ben l’11.2% delle famiglie residenti e nelle Isole (12%). Questa proporzione è 3,4% a Nord-ovest, 2.2% nel Nord-est e 5,8% nel Centro (figura 1). Aggregando i dati comunali per regione, emerge che la percentuale media di percettori più elevata si ha in Calabria: le famiglie con reddito di cittadinanza sono, in media, il 15% delle famiglie calabresi. Segue la Sicilia (14%) e la Campania (13%). Le famiglie che ricorrono al sussidio con la più bassa frequenza sono quelle residenti in Trentino Alto Adige (3% delle famiglie totali), Friuli Venezia Giulia (2.3%), Emilia Romagna (2.8%), Veneto (2.1%) e Valle d’Aosta (2.1%) (figura 2).

Figura 1 Famiglie con reddito di cittadinanza per area geografica (2021)

 

Figura 1 Famiglie con reddito di cittadinanza per regione (2021)
Tabella 1. Famiglie con Reddito di Cittadinanza: statistiche descrittive

L’elevata variabilità dei dati

Informazioni più dettagliate sono riportate nelle figure 3 e 4, da cui si rileva come la percentuale di famiglie beneficiarie del RdC vari molto da comune a comune. In tutte le aree geografiche, la distribuzione dei percettori è asimmetrica a destra: l’asimmetria è forte a Sud e nelle Isole, meno forte nel Centro e debole nei comuni del Nord. In altre parole, in numerosi comuni italiani si registrano percentuali di beneficiari del RdC che sono molto più elevate rispetto alla media e alla mediana della distribuzione di riferimento. Questo fenomeno è più marcato a Sud che a Nord. Le figure 3 e 4 indicano, inoltre, molta variabilità della percentuale dei percettori da comune a comune: in Italia il valore più basso è 0.045% (in un comune del Nord est) e il valore massimo è pari a 51.1% (in un comune del Sud) (tabella 1).

Il RdC nei comuni italiani: i valori mediani

A fini interpretativi del fenomeno in esame, è utile commentare i valori della mediana delle varie distribuzioni: nel 50% dei comuni italiani la quota di beneficiari del RdC è maggiore del 4.1% (tabella 1). O, equivalentemente, nel 50% dei comuni italiani la presenza dei nuclei percettori è al massimo il 4,1%. Il valore basso della mediana della distribuzione nazionale è trainato dai comuni dell’area centro-settentrionale, poiché l’intensità di utilizzo del RdC è molto più ampia nel Mezzogiorno d’Italia: nel 50% dei comuni delle regioni del Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia) i nuclei percettori sono al minimo il 9,8% delle famiglie totali. Nel 50% dei comuni della Sicilia e della Sardegna, la percentuale di nuclei percettori è almeno pari all’11,1% (tabella 1).

La mappa come sintesi

La mappa della figura 4 fornisce un’utile rappresentazione grafica del fenomeno in esame: le aree più scure si riferiscono ai comuni in cui si hanno valori elevati della percentuale di nuclei percettori. Le aree più chiare riguardano i comuni a bassa presenza relativa dei percettori del reddito di cittadinanza. Sebbene la figura 4 riproponga la dicotomia Nord-Sud, è interessante evidenziare come in molti comuni del nord ovest (Piemonte, in particolare) la presenza dei percettori del reddito di cittadinanza sia comparabile a quella di molti comuni del Mezzogiorno d’Italia. Si noti, inoltre, come nelle aree urbane di molti grandi comuni del Centro-Nord la presenza di nuclei percettori del reddito di cittadinanza sia ad elevata intensità: il peso dei percettori riflette anche la presenza di povertà nelle grandi città del paese. Alcuni esempi: nel comune di Torino le famiglie con RdC sono il 10% del totale, a Roma il 7.6%, a Milano e Genova il 6,9%, a Bologna e Firenze il 4.1%.

I dati della Calabria

In Calabria, a settembre 2022 i nuclei percettori del reddito di cittadinanza sono 99mila (103mila nel 2021) e le persone coinvolte sono 224mila (240mila nel 2021). I nuclei percettori sono presenti in tutti i 404 comuni calabresi. In media, il 14,95% delle famiglie calabresi percepisce il reddito di cittadinanza (tabella 1). Nel 50% dei comuni calabresi, la percentuale dei nuclei percettori è maggiore del 14,5%. Il valore minimo è pari al 2% delle famiglie residenti in un comune della provincia di Reggio Calabria in cui ci sono solo 3 famiglie che ne beneficiano, mentre il valore massimo si ha in un comune della provincia di Reggio Calabria ed è pari 50.1%: in questo comune il reddito di cittadinanza è ottenuto da una famiglia su due.

I dati regionali indicano, inoltre, che in 59 comuni calabresi una famiglia su cinque è percettore del RdC. Il 20% è una soglia che si riscontra anche nelle principali città calabresi: a Reggio Calabria i nuclei percettori sono 13156, equivalenti al 18% delle famiglie residenti in quel comune, a Catanzaro sono 6565 (il 18.3% delle famiglie catanzaresi), a Cosenza i nuclei percettori sono 6363 (il 21% delle famiglie cosentine). A Corigliano Rossano il 18% delle famiglie riceve il RdC (5680), a Lamezia Terme i percettori sono 5200 nuclei familiari, corrispondenti al 19% delle famiglie lametine.

 

Francesco Aiello

Francesco Aiello

Francesco Aiello è Professore Ordinario di Politica Economica presso il Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza "Giovanni Anania" dell’Università della Calabria. Attualmente insegna "Politica Economica" al corso di Laurea in Economia ed "Economia Internazionale" al corso di Laurea Magistrale in Economia e Commercio. La sua attività di ricerca è centrata sui temi della Ricerca e dell’Innovazione, twin transition, dei divari di sviluppo in Italia e in Europa, sull’analisi micro-econometrica dell’efficienza e della produttività e sulla valutazione dell’impatto delle politiche pubbliche. E’ autore di numerosi saggi scientifici pubblicati su riviste nazionali e internazionali. Accanto all’attività prettamente accademica, si interessa di economia locale e di attività di divulgazione economica. Nell’estate del 2015 ha fondato OpenCalabria.com, uno spazio dedicato ai temi di “Economia e Politica dello Sviluppo” della Calabria.

Graziella Bonanno

Graziella Bonanno

Professoressa Associata in Politica Economica presso il Dipartimento di Ingegneria dell'ambiente dell'Università della Calabria. E' stata Professoressa Associata in Politica Economica presso i Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell'Università di Salerno, Ricercatrice (RTDA) in Economia Politica presso il Dipartimento di Economia dell'Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli" e Assegnista di Ricerca in Economia Politica presso il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche "Bruno de Finetti" dell'Università di Trieste (Settembre 2017-Agosto 2018 e Novembre 2018-Febbraio 2019), in Economia Politica presso il Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale "Antonio Ruberti" dell'Università Sapienza di Roma (Settembre 2016-Agosto 2017), in Statistica presso l'Università della Calabria (Febbraio 2015-Agosto 2016 e Settembre-Novembre 2018), in Politica Economica (bando ARUE) presso l'Università della Calabria (Febbraio 2014-Luglio 2015). E' stata Visiting Research presso la Royal Docks Business Economics di Londra (Aprile-Novembre 2014) e presso l’Oviedo Efficiency Group (OEG), Spagna (Gennaio-Aprile 2016). Si occupa prevalentemente di analisi dell'efficienza e della produttività.

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