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Erasmus Plus, un bilancio di metà periodo

by Francesco Foglia
31/03/2017
in Istruzione e Formazione, Società e Demografia
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I vantaggi dell’immigrazione per l’Italia

Nel 2017 ricorrono i 30 anni dalla nascita di Erasmus (il cui nome esteso è European Region Action Scheme for the Mobility of University Students). Si tratta di un programma di mobilità dedicato ai giovani europei, inizialmente ideato per consentire agli studenti universitari di trascorrere un periodo di studio in un altro paese europeo, senza ulteriori oneri e con l’ausilio di un supporto finanziario. Erasmus si è evoluto ed è diventato, dal 2014, Erasmus Plus e include misure per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo Sport. Tale programma, approvato con Regolamento UE (1288/2013) del Parlamento europeo e del Consiglio, combina ed integra tutti i meccanismi di finanziamento attuati dall’Ue fino al 2013 (tra cui Leonardo, Erasmus Mundus e Gioventù in Azione) e ha una dotazione finanziaria di 14.7 miliardi di euro fino al 2020.  A conclusione del terzo anno di programma appare opportuno proporre un’analisi di medio termine relativamente agli enti italiani e nello specifico a quelli calabresi.

I 30 anni di Erasmus Nei 30 anni dalla sua attuazione, Erasmus ha mobilitato più di 9 milioni di persone, di cui 4,4 milioni di studenti dell’istruzione superiore, 1,4 milioni di giovani che hanno partecipato a scambi, 1,3 milioni di studenti per la formazione professionale e quasi 2 milioni di educatori.  Nell’anno accademico 2015/2016 è certo che dalle Università italiane 34 mila studenti hanno studiato all’estero grazie ad Erasmus e dall’estero 22 mila studenti hanno scelto come meta l’Italia, la quale è al quinto posto delle mete preferite dagli studenti europei, preceduta da Francia, Regno Unito, Germania e Spagna. Al di fuori da specifici programmi che coinvolgono, ad esempio, le Università (le cui borse di finanziamento vengono destinate ai loro studenti), i progetti possono coinvolgere giovani di diverse nazionalità indipendentemente dalla sede e della nazionalità degli organizzatori, proprio grazie al diritto di libera circolazione garantito perché cittadini europei. Con i dati attualmente a disposizione, pertanto, non è possibile stimare il numero di calabresi coinvolti nei singoli progetti in quanto non esistono vincoli geografici interni all’UE per i partecipanti alle attività. Oggi, Erasmus Plus è strutturato su tre azioni chiave (Key Actions) a cui si aggiunge l’azione Jean Monnet per l’approfondimento degli insegnamenti che hanno ad oggetto tematiche europee e l’azione Sport. Le tre Key Actions sono: Mobilità individuale; Collaborazione in materia di innovazione e scambi di buone pratiche; Sostegno alla riforma delle politiche. La prima azione, oltre a sostenere la mobilità degli studenti, dei tirocinanti e dei formatori compresi i professori, finanzia programmi di studio internazionali di alto livello per il conseguimento di titoli di master Erasmus Mundus e prestiti destinati agli studenti che vogliono effettuare un master all’estero.  Una delle attività degna di nota della Key Action 3 riguarda, inoltre, il finanziamento di iniziative a sostegno dello sviluppo di politiche innovative tra le parti interessate e per permettere alle autorità pubbliche di verificare l’efficacia delle stesse attraverso esperimenti sul campo basati su accurate metodologie di valutazione. Per un quadro completo circa le attività finanziabili si rimanda alla guida ufficiale del programma.

Chi gestisce Erasmus+? In Italia la gestione delle azioni è stata affidata a tre Agenzie Nazionali: INDIRE per l’istruzione scolastica, l’istruzione superiore e l’educazione degli adulti (Higher Education), l’Agenzia Nazionale Giovani per il settore gioventù (Youth) e INAPP per l’istruzione e la formazione professionale (Vocational Education and Training). La Commissione Europea, invece, ha trattenuto la gestione del programma Sport. Oggi, la platea dei potenziali beneficiari è molto più estesa rispetto al passato: ad esempio, il capitolo Gioventù è rivolto a tutti i giovani tra i 13 ed i 30 anni a prescindere dal loro grado di scolarizzazione, i quali individualmente (solo nell’ambito del Servizio Volontariato Europeo) o in gruppo anche informale, hanno l’opportunità di fare un’esperienza di mobilità per acquisire conoscenze e competenze spendibili in futuro nel mercato del lavoro.

I risultati degli enti italiani Dall’analisi dei dati forniti dalla Commissione Europea[1] risulta che dal 2014 al 2016 sono stati finanziati complessivamente 58267 progetti per un totale di 5,1 miliardi di euro. I progetti in cui sono stati coinvolti enti ed organizzazioni italiane sono 14567, pari al 25% del totale, e seguono un trend positivo: 4546 nel 2014, 4807 nel 2015 (+5%) e 5214 del 2016 (+8% rispetto all’anno precedente, + 15% rispetto al 2014). L’ammontare complessivo di finanziamento dei 14mila progetti è di 1,5 miliardi di euro. È utile chiarire che ciò non significa che l’intero finanziamento va a beneficio esclusivo di un ente italiano, poiché nella maggior parte dei casi è necessaria la costituzione di un partenariato con almeno un ente di un paese diverso (ma sono previste partnership minime diverse nelle varie calls) con cui condividere le risorse cofinanziate. Un risultato certo è che gli enti italiani hanno assunto il ruolo di coordinatore in 3251 progetti (circa il 22% del totale dei progetti in cui sono stati coinvolti).

La situazione in Calabria. Dall’avvio di Erasmus Plus, enti ed organizzazioni con sede in Calabria hanno coordinato 107 progetti di cui 39 nel 2014, 39 nel 2015, 29 nel 2016, gestendo in totale più di 9,2 milioni di euro. In qualità di partner, invece, gli enti calabresi hanno preso parte a 449 progetti. Per conoscere il numero complessivo di progetti in cui sono stati coinvolti tali enti è, però, necessario tener conto che dello stesso progetto possono far parte più attori della stessa regione (coordinatore + partner oppure più partner). In definitiva, i progetti in cui sono stati coinvolti enti calabresi sono stati 550 di cui 175 nel 2014, 183 nel 2015 e 191 nel 2016. Di questi, 297 sono ancora in corso e 38 sono stati selezionati come “Good Practice” dalla Commissione Europea. Le risorse mobilitate dal bilancio europeo per questi progetti ammontano a 36 milioni di euro.

La performance degli enti di alta formazione calabresi. Nell’ambito dei programmi di Learning mobility, le Università e gli enti di alta formazione calabresi hanno beneficiato delle risorse comunitarie per la mobilità dei loro studenti. Nei primi tre anni di Erasmus Plus, (i) l’Università della Calabria ha beneficiato di 2,6 milioni di euro a cui si aggiungono 688 mila euro per due progetti di scambio di buone pratiche in partenariato, (ii) l’Università Mediterranea di Reggio Calabria di 781 mila euro e (iii) l’Università Magna Graecia di Catanzaro di 287 mila euro. Oltre alle Università, risultano beneficiari di fondi Erasmus Plus il Conservatorio di musica di Cosenza (250 mila euro), l’Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria (88 mila euro) e l’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro (32 mila euro). Il finanziamento complessivo nel triennio 2014-2016 è stato di oltre 4,7 milioni di euro.

Sintesi I risultati degli enti calabresi relativamente al coinvolgimento all’interno di progetti finanziati dal programma Erasmus Plus sono nel complesso soddisfacenti. Se escludiamo i 30 progetti che coinvolgono gli enti di istruzione universitaria, i quali hanno competenze consolidate per gestire le partnership già esistenti con le altre Università e i rapporti con l’Agenzia Nazionale di riferimento per la partecipazione ai bandi di mobilità, emerge che la maggior parte delle organizzazioni calabresi che vincono progetti Erasmus sono associazioni no-profit, gruppi di giovani, centri di formazione professionale, scuole di istruzione secondaria e (pochi) enti pubblici locali. Anche la partecipazione in qualità di coordinatore di progetto (1 ogni 5 in cui almeno un ente calabrese è coinvolto) segnale una crescente capacità degli attori regionali di gestire non solo le fasi post-finanziamento (svolgimento delle attività, rendicontazione, presentazione dei risultati), ma anche le fasi di preparazione del partenariato nonché di presentazione del progetto all’Agenzia Nazionale o alla Commissione Europea.

[1] Erasmus Plus Project Results http://ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus/projects

Francesco Foglia

Francesco Foglia

Economista, cofondatore di Open Calabria e della rivista scientifica "Regional Economy", attualmente lavora presso la Commissione Europea a Bruxelles (Direzione Generale Occupazione, Affari Sociali e Inclusione). Ha conseguito il XXIII Ciclo del Dottorato di Ricerca in Global Studies, a Reggio Calabria e la Laurea magistrale in Economia aziendale all'Università della Calabria, con lode e menzione alla carriera. Il suo lavoro di tesi sulla valutazione d'impatto delle politiche europee per l'innovazione ha ricevuto la menzione speciale per l'economia del "Premio Jo Cox per studi sull'europa" (2017), il "Premio Tommaso Aceti" (2018) e il Premio "Conti Pubblici Territoriali" dell'Agenzia per la Coesione (2019). Fino al 2022 è stato delegato all'Open Government Forum, su basi pro-bono, presso il Ministero della Funzione Pubblica. Dal 2019 al 2021 è stato regional (EU) contributor per la World Bank per il rapporto DoingBusiness 2020. Dal 2020 al 2022 ha lavorato per l'UNESCO come ricercatore nell'ambito del programma globale Youth Researchers e ha relazionato durante il 12° Forum mondiale dei giovani a Parigi. Iscritto all'ordine dei giornalista pubblicisti, ha ricevuto "Premio Unione Europea Giovani Giornalisti " della Commissione Europea.

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