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Coronavirus in Italia: il turismo che verrà

by Redazione
21/04/2020
in Notizie, Turismo
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La discussione tra Francesco Aiello, Stefania Emmanuele e Peter Hoogstaden riguarda le prospettive del turismo post-Covid. In particolare, l’esperienza sui territori di Stefania Emmanuele – che opera a Civita (CS)  da agente di sviluppo locale e project manager di Borgo Slow  – e di Peter Hoogstaden – che lavora da più di 20 anni nel Cilento ed è fondatore e manager di Genius Soci Travel –  ha consentito di approfondire alcune questioni chiave del turismo sostenibile in Italia, che lo rendono candidato ideale del “turismo che verrà” dopo la crisi dell’epidemia del coronavirus. Crisi che di fatto ha interessato più di 69mila imprese turistiche e 331mila occupati.

I temi essenziali della discussione della registrazione video sintetizzati da Stefania Emmanuele.

Sintesi della discussione a cura di Stefania Emmanuele. Immaginare il post-covid come la rinascita per il turismo delle piccole destinazioni é possibile. Si può fare tenendo in considerazione che concetti sensibili ora alla portata di tutti come distanziamento sociale, salute, alimentazione naturale, tutela dell’ambiente, influenzeranno non solo il turismo, ma l’intera l’economia.

È, quindi, ragionevole delineare una vera e propria rivoluzione delle relazioni sociali che dovrà accogliere a pieno titolo uno stile di vita diverso e che metta in discussione un sistema del consumo compulsivo che sta crollando sotto i nostri occhi. Qui non si tratta di ritornare alla normalità, si apre piuttosto uno scenario nuovo e una nuova economia orizzontale. Le piccole destinazioni in cui la densità demografica è bassa, in cui la ruralità scandisce tempi e stili di vita e in cui i piccoli operatori svolgono già da tempo un tipo di turismo responsabile e di comunità, si troveranno sicuramente in una posizione di vantaggio rispetto alle grandi aree urbane dove l’over-tourism ha divorato autenticità e salubrità dell’ambiente. E se nei mesi a venire gli spostamenti e i viaggi saranno circoscritti all’interno dell’Italia e della propria regione questo vuol dire molte cose:

  1. Una maggiore economia interna
  2. Una maggiore conoscenza e consapevolezza delle proprie risorse culturali e ambientali
  3. Uno stile di vita più sano che mette al centro delle proprie scelte di consumo le destinazioni risparmiate dalla pandemia, dove si può vivere a contatto con la natura a favore di un turismo lento e sano per le persone e per il territorio.

Da queste valutazioni è utile interrogarsi sulle opportunità nel periodo Post-Covid, che, in estrema sintesi, sono le seguenti e che rappresentano il denominatore comune dell’intera discussione che può essere seguita nella video-registrazione.

Per tutte le piccole destinazioni (paesi, borghi, aree interne) é il momento di migliorare, specializzare la propria offerta di soggiorno e la propria presenza online. Fare rete con agenzie viaggio e associazioni per costruire esperienze ad hoc, il più possibile coerenti all’anima dei territori e in una prospettiva di gestione orizzontale nell’ambito di un approccio di economia circolare. Si potranno favorire governance orizzontali di filiera turistica locale. I gestori della piccola ricettività, i ristoratori, le piccole aziende agricole e le associazioni locali (pro loco, operatori culturali e accompagnatori turistici) dovranno insieme costruire un sistema produttivo sano, facendo rete con chi si occupa di promozione e vendita di soggiorni per quella grande fetta di viaggiatori che il turismo verde, responsabile e sostenibile ha già delineato da un decennio. E’ questa la mia esperienza di project manager di Borgo Slow;ad esempio, in questo periodo sto dialogando con guide e incoming (come Genius Loci Travel) per preparare una serie di tour nei borghi e nelle aree rurali dove oggi é possibile coniugare i principi che il nuovo umanesimo oramai alle porte ci suggerisce. Anche il valore del tempo subirà una trasformazione epocale e sarà uno degli indicatori di benessere sociale e culturale. Generare economia senza generare crescita sociale é oggi impossibile e anche rischioso.


 

Redazione

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OpenCalabria è’ un portale di divulgazione economica dedicato alla predisposizione di studi di economia regionale e all’elaborazione di proposte di sviluppo locale. Nato nell’estate del 2015 con una quasi esclusiva attenzione sulla Calabria, oggi dedica spazio e risorse all’intero Mezzogiorno e allo studio dei divari di sviluppo tra le regioni italiane.

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