Open Calabria
  • Home
  • Chi siamo
  • Argomenti
    • Innovazione e Ricerca
    • Comuni ed Enti Locali
    • Conti Economici Regionali
    • Lavoro e Occupazione
    • Società e Demografia
    • Istituzioni
    • Istruzione e Formazione
    • Settori produttivi
    • Internazionalizzazione
    • Finanza
  • COVID-19
  • Mezzogiorno
  • Rivista
  • Notizie
  • Contattaci
    • Sostienici
No Result
View All Result
Open Calabria
  • Home
  • Chi siamo
  • Argomenti
    • Innovazione e Ricerca
    • Comuni ed Enti Locali
    • Conti Economici Regionali
    • Lavoro e Occupazione
    • Società e Demografia
    • Istituzioni
    • Istruzione e Formazione
    • Settori produttivi
    • Internazionalizzazione
    • Finanza
  • COVID-19
  • Mezzogiorno
  • Rivista
  • Notizie
  • Contattaci
    • Sostienici
No Result
View All Result
Open Calabria
No Result
View All Result

Coronavirus e riapertura: una nota a margine del documento del comitato tecnico scientifico

by Domenico Marino
29/04/2020
in Istituzioni, Società e Demografia
A A
Coronavirus e riapertura: una nota a margine del documento del comitato tecnico scientifico

Coronavirus e riapertura: una nota a margine del documento del comitato tecnico scientifico. Sui giornali di ieri è stato pubblicato il documento del Comitato Tecnico Scientifico che contiene le previsioni sull’andamento dell’epidemia in caso di riapertura. L’analisi di questi dati lascia particolarmente perplessi perché almeno alcuni sembrano molto irrealistici soprattutto se confrontati con le evidenze statistiche acquisite in questi mesi di pandemia.

A lasciare perplessi è la stima che in caso di riapertura completa si dovrebbe verificare l’8 giugno un picco di più di 151 mila accessi in terapia intensiva. Per dimostrare l’inaffidabilità di questo dato non serve un modello con equazioni differenziali, ma sono sufficienti semplici conti aritmetici. Quello che sappiamo è che il Covid 19 ha una incubazione media di circa 5-7 giorni e che dalla manifestazione dei sintomi all’ingresso in terapia intensiva passano in media 10 giorni. Sappiamo anche che l’R0 al 4 maggio dovrebbe collocarsi tra lo 0,5 e lo 0,7 e che ragionevolmente impiegherebbe qualche giorno per risalire al valore 2,25 previsto dal modello. Per avere un picco l’otto giugno con 151000 persone in terapia intensiva, tenuto conto che attualmente il rapporto fra positivi e ricoverati in terapia intensiva è dell’1,8%, dovremmo immaginare almeno 8.500.000 di contagi rilevati nella settimana che va dal 15 al 22 maggio che è un dato irrealistico e che si trasformerebbero in circa 45.000.000 di contagi, ossia quasi l’intera popolazione italiana, se considerassimo un rapporto fra contagiati con sintomi e asintomatici di 1 a 5.

Questa considerazione non è mirata a dimostrare che si possa riaprire con tranquillità, perché se non fossero 151.000, ma fossero 15.100 i contagiati bisognosi di terapia intensiva il problema sarebbe pur sempre enorme e insormontabile per l’Italia. 

Questo intervento vuole, innanzitutto, enfatizzare i rischi nell’uso dei modelli matematici nella decisione politica. Un modello non è la realtà, ma una sua rappresentazione. Particolari fenomeni, quelli non lineari a cui appartengono le epidemie, sono estremamente sensibili alle variazioni dei parametri e delle condizioni iniziali. Ciò significa che se scelgo opportunamente i valori iniziali e/o particolari valori dei parametri posso ottenere il risultato che desidero. E, di converso, ogni variazione anche piccola dei parametri e delle condizioni al contorno fa variare drammaticamente i risultati delle simulazioni. 

Il documento di cui discutiamo non contiene una descrizione né della metodologia, né del valore dei parametri, né delle condizioni iniziali, per cui non abbiamo nessuno strumento per poterne valutare la bontà dal punto di vista matematico. Ma, anche compiendo una pura operazione fideistica e accettando per buoni questi valori che non conosciamo, non possiamo sottrarci al principio di realtà della verifica del realismo di alcuni risultati.

L’utilizzo dei modelli per le decisioni di politica economica e di politica sanitaria non può prescindere, a maggior ragione quando tentiamo di predire fenomeni non lineari, da una seria analisi anche sul realismo delle ipotesi iniziali e dei parametri scelti per evitare di prendere decisioni che riguardano scenari che sono sì possibili, ma altamente improbabili. E chi studia i fenomeni non lineari e la meccanica statistica sa bene che uno scenario altamente improbabile normalmente non si verifica.

Qualche anno fa, in uno dei nostri ultimi incontri con Osvaldo Pieroni, purtroppo prematuramente scomparso, discutevamo del ruolo ancillare dei tecnici rispetto alla politica. Quello che bisogna evitare, soprattutto in questi frangenti, è sia il ruolo ancillare dei tecnici rispetto alla politica e, quindi, evitare di tentare di giustificare scientificamente o pseudo-scientificamente particolari decisioni politiche, ma anche il ruolo ancillare della politica nei confronti dei tecnici, soprattutto quando il politico non è dotato di un opportuno sostrato metodologico che lo rende in grado di controllare i risultati proposti dagli scienziati. Se le ipotesi sono improbabili, anche i risultati dei modelli sono improbabili e prendere decisioni sulla base di risultati errati produce danni esattamente come prendere decisioni senza tenere conto dei risultati della scienza.

La lezione da imparare è quella di un nuovo rapporto fra scienza e decisione politica, in cui la prima non produce verità rilevate, ma scenari con determinati livelli di probabilità e di rischio e il politico decide sulla base di queste considerazioni. Se il rapporto scienza e decisione politica diventa ancillare è sempre deleterio, se, al contrario, il rapporto è quello di un sano ed onesto confronto i risultati possono essere migliori.


 

Domenico Marino

Domenico Marino

Domenico Marino, Professore associato di politica economica Presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Direttore del Centro Studi delle Politiche Economiche e Territoriali del Dip. Pau dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e Direttore del Master di II livello in Economia dello Sviluppo e delle Risorse Culturali, Territoriali e Ambientali.

Related Posts

Un sistema più fragile nelle crisi e più fiacco nelle fasi di ripresa

Un sistema più fragile nelle crisi e più fiacco nelle fasi di ripresa

by Francesco Aiello
18/06/2025

Trent’anni rappresentano un orizzonte temporale sufficientemente ampio per valutare l’evoluzione strutturale di un sistema economico. Utilizzando dati macroeconomici a partire...

Il welfare che fiorisce nei territori: la scommessa di Polis

Il welfare che fiorisce nei territori: la scommessa di Polis

by Angelo Palmieri
13/06/2025

Il welfare che fiorisce nei territori: la scommessa di Polis Angelo Palmieri¹ – Gianfranco Piombaroli² ¹ Sociologo ² Presidente Cooperativa...

Rende verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

Rende verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

by Redazione
15/05/2025

Rende al voto. In vista delle elezioni comunali del 2025, è utile presentare alcuni dati sull’evoluzione della qualità amministrativa di...

Lamezia Terme verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

Lamezia Terme verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

by Redazione
14/05/2025

In vista delle elezioni comunali del 2025, questa nota fornisce alcuni dati sull’evoluzione della qualità amministrativa di Lamezia Terme nel...

La qualità delle amministrazioni locali in Italia e in Calabria dal 2001 al 2022

La qualità delle amministrazioni locali in Italia e in Calabria dal 2001 al 2022

by Redazione
14/05/2025

Qual è la qualità delle amministrazioni locali italiane e calabresi? Il MAQI (Municipal Administration Quality Index) ci consente di rispondere...

Regional Economy

I più letti del mese

  • Mercato del lavoro in Calabria (1995–2024): dinamiche, divergenze e fragilità strutturali

    Mercato del lavoro in Calabria (1995–2024): dinamiche, divergenze e fragilità strutturali

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Genetica, intelligenza e il divario Nord-Sud

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Calabria, una regione che arretra: trent’anni di sfide tra crescita, lavoro e spopolamento

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Il Sud si svuota, il Nord resiste: le due Italie della crisi demografica

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Il Paese diviso. Nord e Sud nella storia d’Italia

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Gli ultimi articoli

Un sistema più fragile nelle crisi e più fiacco nelle fasi di ripresa

Un sistema più fragile nelle crisi e più fiacco nelle fasi di ripresa

18/06/2025
Il welfare che fiorisce nei territori: la scommessa di Polis

Il welfare che fiorisce nei territori: la scommessa di Polis

13/06/2025
Calabria, una regione che arretra: trent’anni di sfide tra crescita, lavoro e spopolamento

Calabria, una regione che arretra: trent’anni di sfide tra crescita, lavoro e spopolamento

08/06/2025
Mercato del lavoro in Calabria (1995–2024): dinamiche, divergenze e fragilità strutturali

Mercato del lavoro in Calabria (1995–2024): dinamiche, divergenze e fragilità strutturali

01/06/2025
Rende verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

Rende verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

15/05/2025

Seguici

  • 1.4k Followers
  • 378 Followers

Iscriviti alla Newsletter

Partner

[smartslider3 slider=2]

Sostienici

OpenCalabria - Associazione di promozione sociale con finalità scientifiche e divulgative

No Result
View All Result
  • Home
  • Chi siamo
  • Argomenti
    • Innovazione e Ricerca
    • Comuni ed Enti Locali
    • Conti Economici Regionali
    • Lavoro e Occupazione
    • Società e Demografia
    • Istituzioni
    • Istruzione e Formazione
    • Settori produttivi
    • Internazionalizzazione
    • Finanza
  • COVID-19
  • Mezzogiorno
  • Rivista
  • Notizie
  • Contattaci
    • Sostienici

OpenCalabria - Associazione di promozione sociale con finalità scientifiche e divulgative