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Good news per il Molise, l’economia ha ripreso a crescere. Il punto di forza è l’export

by Maria Cipollina
15/07/2019
in Conti Economici Regionali, Mezzogiorno
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Good news per il Molise, l’economia ha ripreso a crescere. Il punto di forza è l’export

Nel 2018 l’economia molisana ha registrato un miglioramento, seppur moderato, dopo la flessione registrata nel periodo precedente. Il Rapporto 2019 “L’economia del Molise”, pubblicato di recente dalla Banca d’Italia (BdI) mostra che le attività del settore industriale, il numero degli occupati e il reddito disponibile delle famiglie hanno ripreso a crescere.

Alcuni segnali positivi caratterizzano il settore industriale. Secondo l’indagine della BdI condotta su un campione di imprese molisane operanti nel settore industriale con almeno 20 addetti, il 43 per cento delle aziende ha registrato un fatturato (a prezzi costanti) in crescita, il 40,7 per cento ha riportato un calo, e il restante 16,3 per cento ha presentato una situazione di stabilità. Nel 2017, invece, solo il 32,9 per cento delle imprese mostrava un miglioramento nel fatturato contro il 54,8 per cento che registrava un calo maggiore del 1,5 per cento.

Anche l’attività dei servizi è moderatamente cresciuta. Da una parte, la dinamica del settore dei servizi è stata frenata dal settore del commercio, che ha risentito della stagnazione dei consumi delle famiglie; dall’altra parte è stata accelerata dal comparto turistico, che ha ripreso a crescere interrompendo una flessione durata un biennio. L’attività del settore delle costruzioni, invece, ha presentato una controtendenza negativa, non traendo benefici dal buon andamento del mercato immobiliare a livello nazionale. Per contro il comparto delle opere pubbliche ha mostrato un netto miglioramento caratterizzato dalla crescita della progettazione da parte degli enti territoriali e del valore dei bandi per le opere pubbliche.

Le imprese con migliore performance in termini di fatturato sono le imprese esportatrici. È proprio l’export molisano che sembra essere uno dei punti di forza per il rilancio dell’economia locale. Nel 2018 le vendite all’estero di merci molisane a prezzi correnti sono tornate a crescere (46 per cento), dopo la flessione dell’anno precedente (-23,9). FAcendo riferimento al 2018, il Molise è considerato la regione tra le più dinamiche all’export. Secondo i dati dell’ISTAT l’export molisano ha continuato a mostrare una crescita tendenziale anche nel primo trimestre del 2019, con un incremento del 59,1%  rispetto allo stesso periodo del 2018.

I settori che hanno maggiormente contribuito alla dinamica positiva sono l’industria dell’automotive, il settore chimico e l’agroalimentare, che in aggregato rappresentano più dell’80% delle esportazioni molisane. I maggiori mercati di sbocco sono gli Stati Uniti, la Germania e l’Olanda, che insieme assorbono il 44% dell’export del Molise. A questi si aggiungono nel 2018 la Cina e Hong Kong divenuti di fatto il quarto mercato di sbocco della regione.

L’apertura commerciale delle imprese molisane risulta essere perfettamente in linea con i dati dell’Eurostat (Commissione Europea, 2019) che rilevano nel periodo 2012-2017 un elevato tasso di crescita delle esportazioni extra UE dell’UE-28 per i prodotti alimentari, le bevande e il tabacco (22,9 per cento); prodotti chimici e prodotti connessi (20,8 %); macchinari e attrezzature per il trasporto (12,2 %) e per altri manufatti (11,8 %).  Il miglioramento degli scambi con l’estero rappresenta un segnale estremamente positivo per la piccola realtà molisana che nel decennio precedente, e soprattutto a partire dal 2009 (in seguito alla crisi che ha colpito il settore tessile) mostrava una dinamica delle proprie esportazioni peggiore rispetto a quella delle altre regioni italiane e dell’area del Mezzogiorno. Nel 2018 la crescita dell’export molisano è stata superiore a quella dell’Italia (3,1) e del Mezzogiorno (5,5), sebbene non abbia raggiunto i livelli del 2007.

È opinione diffusa che le imprese maggiormente internazionalizzate abbiano una migliore performance economica, in termini di fatturato, redditività economica e occupazione; le esportazioni possono, quindi, essere pensate come uno strumento per creare crescita e occupazione. Difatti, come evidenziato dal Rapporto, nel 2018 le condizioni del mercato del lavoro in Molise sono tornate a migliorare: “il tasso di occupazione è salito al 53,5 per cento, un valore nettamente superiore a quello del Mezzogiorno (44,5), ma al di sotto di quello medio nazionale (58,5)” (cfr. Rapporto della BdI, p.18).

Il miglioramento del mercato del lavoro ha avuto ripercussioni positive anche sui redditi delle famiglie molisane che nel 2018 sono tornati a crescere, interrompendo la stagnazione del biennio precedente, mentre i consumi sono rimasti sostanzialmente stabili. Tuttavia, il Molise continua a caratterizzarsi per livelli di disoccupazione giovanile e di povertà più elevati rispetto alla media delle regioni italiane.

In sintesi, dal rapporto della BdI emerge un’economia molisana in crescita rispetto al 2017 ma, come spesso evidenziato nel rapporto, si tratta di un messaggio positivo da leggere con cautela. La crescita è moderata e l’economia presenta ancora forti punti deboli. Tuttavia, la buona notizia è nell’aver individuato un trampolino di rilancio, ossia quello dell’internazionalizzazione come terreno di ragionamento utile ai decisori pubblici nella definizione di politiche a sostegno di quest’ultima.

La ridotta dimensione delle imprese, sia in termini di decisione di esportare che di quota del fatturato esportato, rappresenta uno dei principali ostacoli all’internazionalizzazione e le imprese molisane sono caratterizzate da dimensioni mediamente più ridotte delle imprese delle altre regioni. Le imprese, dunque, dovrebbero porre un’attenzione particolare alla produttività e alla capacità innovativa, che insieme contribuiscono alla riduzione dei costi di produzione e all’offerta di prodotti maggiormente rispondenti alle esigenze dei consumatori, assicurandone così la competitività sui mercati esteri. Strategie di aggregazione, ad esempio, attraverso la creazione di reti di imprese, potrebbero avere un impatto rilevante sul grado di internazionalizzazione. Un altro fattore che riveste certamente un ruolo predominante nella decisione di esportare è la distanza dai mercati di sbocco. Un’impresa molisana potrebbe incrementare notevolmente la propria probabilità di esportare se fosse “più vicina” ai mercati di sbocco. La crescita degli investimenti che, come si legge nel rapporto della BdI, ha interessato la componente delle opere pubbliche (sia l’attività di manutenzione straordinaria che la previsione di nuove opere) fa ben sperare che la priorità sia quella di uscire dall’”isolamento” attraverso un’opera strategica in grado di ottimizzare e migliorare il collegamento della piccola realtà regionale con i mercati di sbocco. Lo sviluppo dell’intera area territoriale, che garantirebbe un più veloce collegamento del traffico merci, e il rilancio delle aree industriali molisane (in particolare quelle di Termoli, Campobasso-Bojano e Isernia-Venafro) andrebbero a beneficio non solo delle imprese locali ma, dal punto di vista turistico, anche delle aree interne.


Commissione Europea (2019), International trade in goods, Statistics Explained. https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/pdfscache/15345.pdf – 17/04/2019

ISTAT (2019), Le Esportazioni delle Regioni Italiane, I TRIMESTRE 2019, Comunicato Stampa dell’ 11 giugno 2019.

Maria Cipollina

Maria Cipollina

Maria Cipollina è Professore Associato di Politica Economica presso il Dipartimento di Economia dell'Università degli Studi del Molise. Ha conseguito un MSc in Economics presso il Birkbeck College (University of London), e il dottorato di ricerca in ““Teoria e Metodi Quantitativi per l’Analisi dello Sviluppo” presso l'Università degli Studi del Molise. I suoi principali interessi di ricerca riguardano la crescita economica e l’internazionalizzazione, il commercio internazionale e la valutazione delle politiche commerciali

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