Open Calabria
  • Home
  • Chi siamo
  • Argomenti
    • Innovazione e Ricerca
    • Comuni ed Enti Locali
    • Conti Economici Regionali
    • Lavoro e Occupazione
    • Società e Demografia
    • Istituzioni
    • Istruzione e Formazione
    • Settori produttivi
    • Internazionalizzazione
    • Finanza
  • COVID-19
  • Mezzogiorno
  • Rivista
  • Notizie
  • Contattaci
    • Sostienici
No Result
View All Result
Open Calabria
  • Home
  • Chi siamo
  • Argomenti
    • Innovazione e Ricerca
    • Comuni ed Enti Locali
    • Conti Economici Regionali
    • Lavoro e Occupazione
    • Società e Demografia
    • Istituzioni
    • Istruzione e Formazione
    • Settori produttivi
    • Internazionalizzazione
    • Finanza
  • COVID-19
  • Mezzogiorno
  • Rivista
  • Notizie
  • Contattaci
    • Sostienici
No Result
View All Result
Open Calabria
No Result
View All Result

Politiche regionali, economia e diritti di cittadinanza

by Vittorio Daniele
10/12/2017
in Istituzioni, Mezzogiorno
A A
Politiche regionali, economia e diritti di cittadinanza

Davvero le politiche regionali contano per l’economia? E se sì, in che misura? La risposta a queste domande è abbastanza semplice: le politiche economiche regionali possono contare molto o poco, a seconda dei casi. Incidono poco, forse in misura affatto trascurabile, sugli andamenti annuali della produzione e dell’occupazione. Servono, invece, a realizzare alcune condizioni di “contesto” che favoriscono, anche se non determinano, gli investimenti delle imprese. Il ruolo della politica regionale è, però, cruciale in alcuni settori che hanno poco a che fare con l’economia e molto con i diritti sociali e civili.

L’ininfluenza delle politiche regionali. Nel breve periodo, le economie sono soggette a fluttuazioni più o meno ampie: fasi di espansione si alternano ad altre di rallentamento e, talvolta, di recessione. La figura 1 illustra gli andamenti annui del Pil della Calabria, del Mezzogiorno e dell’Italia nel periodo 1996-2016.

Figura 1. Fluttuazioni del Pil in Calabria, nel Mezzogiorno e in Italia, 1996-2016.

Tassi di crescita annui (%) su valori concatenati. Fonte: Elaborazione su dati Svimez.

Le fasi di espansione e di diminuzione della produzione sono abbastanza sincronizzate: quando l’Italia cresce, anche il Mezzogiorno e la Calabria tendono a crescere; lo stesso si verifica nei periodi di rallentamento o recessione. Il livello dell’attività economica della Calabria segue, grosso modo, lo stesso andamento del resto del paese, sebbene le sue fluttuazioni siano mediamente più ampie. Ciò si spiega essenzialmente con il fatto che la Calabria è economicamente molto piccola (il suo Pil è di circa 32 miliardi di euro, il 9 per cento di quello della Lombardia), e ha una struttura produttiva in cui l’agricoltura ha un peso relativamente elevato.

Andamenti simili a quelli del Pil si osservano anche per gli indicatori del mercato del lavoro. La figura 2 mostra, per esempio, come esista uno stretto legame tra le variazioni nei tassi di occupazione in Calabria e in Italia. Quanto detto finora può essere esteso ad altri indicatori e settori. Per esempio, i prestiti bancari a famiglie e imprese presentano dinamiche correlate al ciclo economico complessivo. I risultati positivi, registrati nell’ultimo biennio in tutte le regioni italiane, attestano come anche il movimento turistico sia influenzato dalla congiuntura economica e da fattori nazionali e internazionali.

Figura 2. Andamento dell’occupazione in Calabria e in Italia, 2008-2017

Variazioni annue dei tassi di occupazione, 20008-2017 (II). Fonte: Elaborazione su dati Istat.

Le economie regionali seguono andamenti simili perché sono interdipendenti. Una regione non è una “monade”, un microcosmo chiuso alle relazioni esterne. Tutt’altro: risente di ciò che accade nel paese di cui fa parte che, a sua volta, è influenzato da ciò che accade nel resto del mondo. Ciò vale per tutte le regioni, in particolare per quelle economicamente piccole (e fortemente dipendenti dai trasferimenti esterni di risorse) come la Calabria. L’andamento delle economie regionali è influenzato dal ciclo economico complessivo e, naturalmente, anche dalle politiche economiche attuate dal governo e dalla Banca Centrale. Per usare una metafora, le fluttuazioni economiche agiscono come una marea che, a seconda delle fasi in cui si trova, solleva o abbassa tutte le barche. Nei confronti di questa marea, le politiche regionali possono fare ben poco.

Ciò che le politiche possono fare. Mentre le politiche regionali non influenzano la congiuntura economica, possono creare condizioni favorevoli allo sviluppo locale. Gli ambiti d’intervento sono diversi: infrastrutture e logistica; territorio e ambiente; risorse culturali; innovazione e ricerca. Gli investimenti pubblici in questi e altri ambiti realizzano alcune precondizioni per lo sviluppo, non lo determinano automaticamente. Perché effettivamente si generi reddito e occupazione sono necessari gli investimenti privati, e questi dipendono da fattori di mercato che non sono direttamente governabili dalle politiche.

C’è anche un’altra ragione per la quale le politiche regionali non possono, da sole, determinare lo sviluppo. Nell’epoca della globalizzazione, dell’integrazione economica, nazioni e regioni sono esposte a una crescente competizione internazionale. Una competizione spesso impari, specie quando si gioca sui livelli di tassazione e sul costo del lavoro. Rispetto ad altre regioni europee, il Mezzogiorno non gode di particolari vantaggi competitivi, anzi presenta alcuni svantaggi. È necessario che la sua capacità di attrarre investimenti migliori. Il rischio è che divenga sempre più marginale nello scenario europeo.

Le responsabilità della politica. In sintesi, le politiche regionali non possono determinare la congiuntura economica; possono, invece, creare condizioni favorevoli agli investimenti, anche se ciò non garantisce lo sviluppo economico. Il ruolo dei governi regionali è, però, fondamentale in altri ambiti che, pur avendo a che fare con l’economia, riguardano più direttamente i diritti di cittadinanza. Tra questi, c’è ne è uno di primaria importanza: la sanità.

Nel nostro paese, le competenze in materia sanitaria sono ripartite tra lo Stato, che fissa i livelli essenziali delle prestazioni, e le Regioni, cui spetta l’organizzazione e la gestione dell’assistenza. Anche se le prestazioni sanitarie dovrebbero essere uniformi su tutto il territorio nazionale, esistono forti disparità tra Nord e Sud. Disparità che riguardano l’organizzazione e l’efficienza dei servizi, ma anche la loro qualità media. Lo attestano le cifre della mobilità sanitaria: sono migliaia gli ammalati meridionali che, annualmente, si recano al Nord per curarsi. Secondo il Cergas (un centro di ricerca dell’Università Bocconi), nel 2016, un calabrese su sei si è ricoverato fuori regione, mentre il debito dovuto all’emigrazione sanitaria ha raggiunto 304 milioni di euro. Situazioni analoghe si registrano in altre regioni del Sud. I problemi e i guasti della sanità meridionale sono il risultato di anni di scelte erronee, inefficienze e clientele. Ecco, è proprio nei settori che più dipendono dalle competenze delle Regioni, che al Sud si sono accumulati i ritardi maggiori. Ed è qui che le responsabilità della politica appaiono più gravi.

Per approfondimenti

Le slides di Vittorio Daniele dell’evento La Calabria che «prova a rialzar la testa»

http://www.panoramasanita.it/2017/11/23/in-calabria-un-paziente-su-sei-si-ricovera-fuori-regione/

http://www.oecd.org/newsroom/persistenti-disparita-regionali-nella-qualita-dell-assistenza-sanitaria-tra-le-regioni-italiane.htm

Vittorio Daniele

Vittorio Daniele

Vittorio Daniele è stato Professore ordinario di Politica Economica presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro. La sua attività di ricerca ha riguardato, principalmente, i divari regionali in Italia in prospettiva storica e l'economia dello sviluppo. Oltre a numerosi articoli ha pubblicato i volumi: La crescita delle nazioni. Fatti e teorie, Rubbettino, 2008; Il divario Nord-Sud in Italia 1861-2011 (con Paolo Malanima), Rubbettino, 2011; Il Paese diviso. Nord e Sud nella storia d'Italia, Rubbettino, 2019 (il volume ha ricevuto il Premio Sele d'Oro Mezzogiorno 2020).

Related Posts

Rende verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

Rende verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

by Redazione
15/05/2025

Rende al voto. In vista delle elezioni comunali del 2025, è utile presentare alcuni dati sull’evoluzione della qualità amministrativa di...

Lamezia Terme verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

Lamezia Terme verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

by Redazione
14/05/2025

In vista delle elezioni comunali del 2025, questa nota fornisce alcuni dati sull’evoluzione della qualità amministrativa di Lamezia Terme nel...

La qualità delle amministrazioni locali in Italia e in Calabria dal 2001 al 2022

La qualità delle amministrazioni locali in Italia e in Calabria dal 2001 al 2022

by Redazione
14/05/2025

Qual è la qualità delle amministrazioni locali italiane e calabresi? Il MAQI (Municipal Administration Quality Index) ci consente di rispondere...

Verso le elezioni amministrative 2025: sindaci avvocati e laureati al Sud, imprenditori e diplomati al Nord

Verso le elezioni amministrative 2025: sindaci avvocati e laureati al Sud, imprenditori e diplomati al Nord

by Michele Mercuri
03/04/2025

A fine maggio 2025, molti calabresi saranno chiamati a rinnovare le amministrazioni di 19 comuni. I cittadini sceglieranno il loro...

Verso le elezioni 2025 in Calabria: cosa dicono i dati sulla qualità delle amministrazioni comunali

Verso le elezioni 2025 in Calabria: cosa dicono i dati sulla qualità delle amministrazioni comunali

by Francesco Aiello
27/03/2025

A fine maggio 2205 ,19 comuni calabresi saranno chiamati a rinnovare le proprie amministrazioni locali, in un voto che inciderà...

Regional Economy

I più letti del mese

  • Rende verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

    Rende verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Lamezia Terme verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Il Paese diviso. Nord e Sud nella storia d’Italia

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Genetica, intelligenza e il divario Nord-Sud

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Il Sud si svuota, il Nord resiste: le due Italie della crisi demografica

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Gli ultimi articoli

Rende verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

Rende verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

15/05/2025
Lamezia Terme verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

Lamezia Terme verso le elezioni 2025: vent’anni di qualità amministrativa

14/05/2025
La qualità delle amministrazioni locali in Italia e in Calabria dal 2001 al 2022

La qualità delle amministrazioni locali in Italia e in Calabria dal 2001 al 2022

14/05/2025
Pane, libri e dignità: l’educazione come atto di resistenza in Calabria

Pane, libri e dignità: l’educazione come atto di resistenza in Calabria

07/05/2025
Demografia italiana: dal freddo al gelo?

Demografia italiana: dal freddo al gelo?

28/04/2025

Seguici

  • 1.4k Followers
  • 378 Followers

Iscriviti alla Newsletter

Partner

[smartslider3 slider=2]

Sostienici

OpenCalabria - Associazione di promozione sociale con finalità scientifiche e divulgative

No Result
View All Result
  • Home
  • Chi siamo
  • Argomenti
    • Innovazione e Ricerca
    • Comuni ed Enti Locali
    • Conti Economici Regionali
    • Lavoro e Occupazione
    • Società e Demografia
    • Istituzioni
    • Istruzione e Formazione
    • Settori produttivi
    • Internazionalizzazione
    • Finanza
  • COVID-19
  • Mezzogiorno
  • Rivista
  • Notizie
  • Contattaci
    • Sostienici

OpenCalabria - Associazione di promozione sociale con finalità scientifiche e divulgative